di Pippo Frisone (fonte www.scuolaOggi.org )
Siamo alla vigilia della festa civile fondativa della Repubblica italiana.Il 25 aprile del ’45 la Resistenza italiana, anticipando le forze alleate, dava il suo contributo determinante per la sconfitta delle truppe occupanti naziste e dei collaborazionisti repubblichini.
Il 25 aprile del ’45 l’Italia, grazie alla lotta di Liberazione, usciva dalla dittatura e dalla guerra, riconquistando con la Costituzione la libertà e la democrazia. Per tutte queste ragioni il 25 aprile non va dimenticato, soprattutto nelle scuole e vanno contrastate tutte quelle azioni che vogliono, in nome di uno strisciante revisionismo pacificatore , perderne progressivamente la memoria.
Cominciò Berlusconi a disertare la ricorrenza del 25 aprile, con l’unica eccezione del 2009 quando si presentò a sorpresa a Onna in uno dei comuni abruzzesi maggiormente colpiti dal sisma.
L’ex ministra Gelmini non fu di meno e sulla scia del Capo, andò a inaugurare alcune scuole-tenda nel martoriato Abruzzo.
Per il resto e fino allo scorso anno, dopo vari tentativi di declassamento delle festività civili del 25 aprile e 1 maggio, da viale Trastevere ha prevalso un gelido silenzio .
Sorprende che il governo tecnico anche su questo punto sia rimasto in totale sintonia e continuità col precedente.
Nessun comunicato stampa, nessuna circolare alle scuole per ricordare la ricorrenza.
Il ministro dell’istruzione,università e ricerca Profumo non ha trovato nemmeno il tempo di festeggiare il 25 aprile con gli studenti, come invece fece a suo tempo nel 2008 l’ex ministro Fioroni a Viterbo, dopo un’infuocata polemica col sen.Dell’Utri sul valore della Resistenza.
Un Paese senza memoria è un Paese senza radici ma anche senza futuro.
Per fortuna che almeno la maggior parte degli insegnanti, quella memoria non l’ha persa anche se qualcuno che storce il naso c’è sempre, come è successo a Roma dove un vecchio partigiano è stato contestato da giovani dell’estrema destra, proprio in una scuola.
Dalle pagine di questo giornale invitammo inutilmente la Gelmini a scendere in piazza e a festeggiare il 25 aprile.
Ministro Profumo, spezzi almeno lei questa continuità , riacquisti la memoria , vada dove meglio creda, a Torino o a Roma ma festeggi, scenda in piazza, dia il buon esempio ai suoi figli e con loro ai milioni di giovani che frequentano le scuole e le università italiane, in cerca di valori e di futuro.