di Mila Spicola - 29 aprile 2012
Nuovi tagli alle spese. Compresa la scuola. Perchè la scuola è spesa, non diritto costituzionale. Non più e da tanto tempo. Siccome sugli stipendi e sul personale abbiamo già dato rimangono tuttavia margini per aggredire una massa di un miliardo destinata a beni e servizi destinate al funzionamento delle scuole. Parrebbe che, con un intervento della Consip (la società di Stato per gli acquisti), si potrebbe risparmiare il 15 per cento.
Perchè le scuole funzionano benissimo. L’altro giorno una nostra collega è stata portata via in ambulanza direttamente in ospedale dalla sala professori: le due gambe della sedia si sono rotte e la sua pure. Gamba intendo. Magari la Consip, vista la pericolosità, potrebbe decidere di abolirle, le sedie. Un gran risparmio sarebbe.
In alcune scuole è già stato sperimentato: alla Antonio Ugo di Palermo ad esempio in certe classi non le hanno e le usano a turno. Come la lavagna in un’altra scuola , che poi scuola non è ma l’oratorio diviso in due di una chiesa affittatto dal Comune per due aule di un istituto superiore. La lavagna è una e se la dividono come l’aula. Divisa in due. E quando ci sono i funerali non si va in cortile a far ginnastica. Sembrerebbe una barzelletta, ma non ridiamo.
Profumo ha dichiarato: “Non è giusto raccontare il peggio, le scuole sono molto meglio di come si raccontano. I ragazzi sono bravi e i docenti eccezionali”.
Grazie al piffero. Ci facciamo un mazzo così. La scuola va bene grazie a noi e malgrado voi. Sentirci dire che siamo eccezionali ci sembra la beffa accompagnata al danno. I ragazzi sono bravi e i docenti eccezionali. Se avessimo persino le risorse, le sedie, le palestre, le finestre, i soldi per i supplenti, i giusti alunni per classe, le aule, i riscaldamenti, … saremmo primi al mondo. Per carità, non ne abbiamo bisogno. Di gente preparata, ben istruita e formata. Anche perchè quelli che formiamo meglio poi li esportiamo all’estero: se ne avvantaggiano altri e non va bene. Quindi tanto vale abbassare ancor di più gli standard no?
L’importante è quadrare i conti. Che però tra vent’anni non torneranno manco per niente. Perchè i conti non sono solo conti di numeri e di soldi. Per questo non vi tornano. Sono anche conti di persone, di teste e di visione. Una visione che taglia sulle teste dei ragazzi è misera e approssimata per difetto.
I tagli alla scuola sono per ciascun governo come l’eroina per un tossicodipendente : entrano in crisi di astinenza senza. Non possono farne a meno. Ogni volta dicono che non ci ricascheranno più, che stanno smettendo, che sono in riabilitazione e poi zac. Rieccoli nel vortice della siringata del taglio. “Dai..è l’ultima..giuro. Mai più tagli.” Ma così non è e non è mai l’ultima. Tanta ostinazione, perseveranza e costanza nell’errore denotano dipendenza monomaniacale compulsiva.
Dico io: non poteva essere lo spacciatore che vendeva dipendenza da taglio di armamenti, da taglio di classe politica? Si dice che la scuola è un grande ammortizzatore sociale e dunque poteva essere sfrondato di personale eppure si evita accuratamente di ricordare che i dipendenti, pubblici anche loro, del comparto della politica sono circa un milione e non ci giurerei che siano tutti capaci, meritevoli e necessari. Ah..è demagogia..Ok.
Taccio. Ma..cambiate spacciatore.