In questi giorni in tutte le
scuole italiane vengono pubblicate le graduatorie interne d’istituto, per
individuare i docenti soprannumerari. Con l’avanzare della riforma scolastica e
la contemporanea riforma delle pensioni è prevista una crescita esponenziale
del numero dei docenti che verranno individuati , da tali graduatorie, come
soprannumerari.
Oltre 10.000 sono i docenti in esubero a cui si aggiungeranno
almeno altri 20.000 soprannumerari. Si tratta di una vera e propria “transumanza
di docenti”, costretti loro malgrado a
lasciare la propria scuola per cercare una nuova e provvisoria sede di
titolarità. Mi verrebbe da dire “cui
prodest?”. Il disagio di questa
transumanza intellettuale si riflette inevitabilmente sulla continuità
didattica degli alunni che dovranno “ob torto collo” cambiare docenti e metodo didattico. Anche la serenità
professionale di chi si vedrà individuato perdente posto, sarà messa a dura
prova. L’incertezza degli organici 2012-2013, l’improvvisazione, da dilettanti
allo sbaraglio, con cui verranno stabiliti gli organici è il preludio di un
anno scolastico che incomincia in salita e presenta delle acute deficienze organizzative.
Perché il ministro Profumo, non ha pensato alla riforma delle classi di
concorso? Perché non ha concesso, per il bene dell’autonomia delle scuole, l’organico
funzionale svincolato dall’Art.64 della legge 133/2008? La circolare n.25 del
29/03/2012 sugli organici 2012-2013 è una toppa cucita addosso ad un abito
pieno di buchi. Si tende provvisoriamente ad usare il vecchio ordinamento delle
classi di concorso, nel nuovo impianto di scuola riformata. Qual è il senso?
Con quale logica si sta guidando l’organizzazione della scuola italiana?
Intanto molte migliaia di docenti dovranno passare sotto le forche caudine del
soprannumero e della conseguente “transumanza” in altro istituto. Nell’ipotesi migliore verranno trasferiti all’interno dello
stesso comune o addirittura in scuole di un altro comune della provincia di
titolarità. Docenti qualificati, con numerosi anni di anzianità di servizio, vengono
umiliati e obbligati a ricominciare di nuovo in un altro ambiente e a volte
anche costretti a cambiare classe di concorso. Una scuola che mortifica i
propri docenti in questo modo, che blocca il loro contratto di lavoro e gli
scatti di anzianità acquisiti e dovuti, è una scuola destinata, volutamente, al
fallimento. Per ricostruire l’Italia, bisogna invece considerare centrale la
categoria dei docenti, incentivarla e
garantire loro una continuità didattica utile per un efficiente progetto
culturale-educativo. Il baricentro di un buon sistema scolastico sta nel
trovare l’equilibrio tra una dirigenza che organizza le attività e amministra
le risorse con la giusta etica della responsabilità e un gruppo docenti messo
nelle condizioni migliori , in termini di qualità e sicurezza, di raggiungere
gli obiettivi programmati. Mentre la nave scuola sta affondando, il “nocchiero”
si trastulla con argomenti di contorno, ponendosi domande del tipo: è giusto
dare i compiti a casa agli studenti? O ancora: Cosa ne pensate di abolire il
valore legale del titolo di studio? Non voglio fare la Cassandra, ma voglio
ricordare che anche il comandante Schettino si trastullava, mentre la Concordia
affondava. Voglio lanciare questo S.O.S , invitando il MIUR ad avere maggiore
attenzione per la scuola e i suoi docenti, per amore di quella scuola pubblica
e italiana, che ha fatto di me un bravo docente.
Lucio Ficara