di Anna Laura Consalvi – 15 aprile 2012
Succede all'istituto tecnico commerciale e per geometri «Enrico Fermi» di Tivoli, a due passi da Roma. Le parole d'ordine sono due: prevenzione e sicurezza. Per questo la dirigente scolastica, Giuseppina Zumpano, da sei anni con pugno di ferro mette in pratica per filo e per segno quanto stabilito dalla legge. A essere sottoposti a ogni tipo di controllo, conformemente a quello che viene riportato nel protocollo di sorveglianza sanitaria, conosciuto e applicato come un mantra, sono i 108 docenti in forza all'istituto scolastico tiburtino, che da un mese fanno anche il test per rilevare la presenza di alcol.
Assieme a loro pure i collaboratori scolastici, almeno quelli che si trovano quotidianamente a stretto contatto con i ragazzi. In sintesi quelli che vengono valutati sono i rischi legati allo stress psicofisico, come stabilito dal decreto legislativo 81 del 2008, e tra le procedure di controllo che si possono effettuare c'è anche l'alcoltest. «Sono alla guida di questo istituto dal 2004 e dal 2006 - racconta la dirigente scolastica - Ho avviato questo iter in nome della sicurezza a 360 gradi. Il protocollo c'è, io mi limito semplicemente ad applicarlo. Per quanto riguarda l'alcoltest - continua - la decisione è stata presa a settembre dello scorso anno con una regolare delibera di consiglio. A febbraio abbiamo incontrato i lavoratori e abbiamo deciso di evitare i controlli relativi alle droghe, semplicemente perché non è specificato nel protocollo a cui ci rifacciamo. A marzo, dopo aver dato tutti i moduli e le informazioni necessarie nel corso di un collegio dei docenti, sono partiti i primi test». Una procedura lunga, dunque, ma che inesorabilmente è arrivata al traguardo. Nessuna caccia alle streghe però, né terrorismo, tiene a precisare la preside, si tratta soltanto di semplice prevenzione. «Che sia chiaro - precisa la dirigente scolastica - non vuol dire che qui ci sono insegnanti che fanno abuso di alcol, sicuramente la realtà non è questa e tantomeno è questo il messaggio che vogliamo far passare. Si tratta solamente di un controllo a scopo preventivo. La scuola è la prima istituzione con cui vengono a contatto i ragazzi e devono capire da subito che la sicurezza è importante. Così facciamo davvero cultura della formazione. Il nostro scopo è solo questo». Qualche malumore però tra i docenti c'è stato, visto che a segnalare la situazione è stato proprio uno di loro, che ha parlato anche di una spaccatura tra gli insegnanti sul provvedimento, in parte scontenti per quello che stava accadendo tra le mura dell'istituto di via Acquaregna 112, perché sottoposti a un protocollo talmente rigido da risultare intimidatorio. Polemiche che il superdirigente dal canto suo esclude categoricamente: «Il protocollo va a vantaggio dei lavoratori e non contro. Questo mi sembra evidente. Inoltre sono stati fatti degli incontri con i rappresentanti del personale in forza alla scuola. Non credo ci sia un problema a tale proposito». L'unico rilevato nei mesi scorsi riguarderebbe le modalità con cui gli esami possono essere svolti, tanto che prima di arrivare al dunque si è deciso di permettere agli insegnanti di effettuare il test anche fuori dall'istituto, naturalmente previa identificazione. C'è da dire che la scuola guidata dalla Zumpano, che conta mille studenti, è davvero un esempio di sicurezza. Il cancello di ingresso è chiuso, per farsi aprire bisogna suonare il campanello, specificare nome, cognome, qualifica professionale, perché si vuole entrare o chi si sta cercando. Superato il primo ostacolo si passa al secondo, quello della portineria, che dopo aver fatto le domande di routine, chiede un documento che viene lasciato lì per la registrazione nel libro delle presenze. Lasciato il necessario per poter entrare nell'androne si ottiene un pass per i visitatori. Poi arriva il terzo step, un secondo gabbiotto con cui finalmente si arriva a dama. Al ritorno si ripassa dal via, si recupera il documento e si può uscire. Il cancello automatico si chiude alla spalle di chi è entrato senza che nulla possa sfuggire all'occhio vigile del dirigente. Tutto sempre in nome della sicurezza. «Dobbiamo sapere chi è nell'istituto, chi entra e chi esce – continua Zumpano - Abbiamo una responsabilità nei confronti dei ragazzi. Non possiamo rischiare di non sapere chi è nella scuola. Ci sono stati fatti di cronaca in cui si diceva che non si era conoscenza del numero preciso di persone che erano in classi o scuole, penso ad esempio a L'Aquila in occasione del terremoto. Questo non è possibile». Ad essere monitorato, chiaramente, è anche il corpo docente, che ha l'obbligo di comunicare sempre entrate e uscite. La scuola è talmente tanto sicura da avere ottenuto tutte le certificazioni del caso, come precisa il dirigente. A dare prova dell'efficienza svizzera dell'Enrico Fermi è anche il suo sito, in cui, tra informazioni di vario tipo, campeggia pure la «carta qualità dell'offerta formativa», con specificate, nelle 24 pagine scaricabili grazie ad un apposito link, mission, obiettivi e impegni assunti dall'organismo di formazione rispetto alla qualità. Meglio di un'azienda.
http://www.iltempo.it/2012/04/15/1334838-scuola_niente_vizi_prof_fanno_alcoltest.shtml
Succede all'istituto tecnico commerciale e per geometri «Enrico Fermi» di Tivoli, a due passi da Roma. Le parole d'ordine sono due: prevenzione e sicurezza. Per questo la dirigente scolastica, Giuseppina Zumpano, da sei anni con pugno di ferro mette in pratica per filo e per segno quanto stabilito dalla legge. A essere sottoposti a ogni tipo di controllo, conformemente a quello che viene riportato nel protocollo di sorveglianza sanitaria, conosciuto e applicato come un mantra, sono i 108 docenti in forza all'istituto scolastico tiburtino, che da un mese fanno anche il test per rilevare la presenza di alcol.
Assieme a loro pure i collaboratori scolastici, almeno quelli che si trovano quotidianamente a stretto contatto con i ragazzi. In sintesi quelli che vengono valutati sono i rischi legati allo stress psicofisico, come stabilito dal decreto legislativo 81 del 2008, e tra le procedure di controllo che si possono effettuare c'è anche l'alcoltest. «Sono alla guida di questo istituto dal 2004 e dal 2006 - racconta la dirigente scolastica - Ho avviato questo iter in nome della sicurezza a 360 gradi. Il protocollo c'è, io mi limito semplicemente ad applicarlo. Per quanto riguarda l'alcoltest - continua - la decisione è stata presa a settembre dello scorso anno con una regolare delibera di consiglio. A febbraio abbiamo incontrato i lavoratori e abbiamo deciso di evitare i controlli relativi alle droghe, semplicemente perché non è specificato nel protocollo a cui ci rifacciamo. A marzo, dopo aver dato tutti i moduli e le informazioni necessarie nel corso di un collegio dei docenti, sono partiti i primi test». Una procedura lunga, dunque, ma che inesorabilmente è arrivata al traguardo. Nessuna caccia alle streghe però, né terrorismo, tiene a precisare la preside, si tratta soltanto di semplice prevenzione. «Che sia chiaro - precisa la dirigente scolastica - non vuol dire che qui ci sono insegnanti che fanno abuso di alcol, sicuramente la realtà non è questa e tantomeno è questo il messaggio che vogliamo far passare. Si tratta solamente di un controllo a scopo preventivo. La scuola è la prima istituzione con cui vengono a contatto i ragazzi e devono capire da subito che la sicurezza è importante. Così facciamo davvero cultura della formazione. Il nostro scopo è solo questo». Qualche malumore però tra i docenti c'è stato, visto che a segnalare la situazione è stato proprio uno di loro, che ha parlato anche di una spaccatura tra gli insegnanti sul provvedimento, in parte scontenti per quello che stava accadendo tra le mura dell'istituto di via Acquaregna 112, perché sottoposti a un protocollo talmente rigido da risultare intimidatorio. Polemiche che il superdirigente dal canto suo esclude categoricamente: «Il protocollo va a vantaggio dei lavoratori e non contro. Questo mi sembra evidente. Inoltre sono stati fatti degli incontri con i rappresentanti del personale in forza alla scuola. Non credo ci sia un problema a tale proposito». L'unico rilevato nei mesi scorsi riguarderebbe le modalità con cui gli esami possono essere svolti, tanto che prima di arrivare al dunque si è deciso di permettere agli insegnanti di effettuare il test anche fuori dall'istituto, naturalmente previa identificazione. C'è da dire che la scuola guidata dalla Zumpano, che conta mille studenti, è davvero un esempio di sicurezza. Il cancello di ingresso è chiuso, per farsi aprire bisogna suonare il campanello, specificare nome, cognome, qualifica professionale, perché si vuole entrare o chi si sta cercando. Superato il primo ostacolo si passa al secondo, quello della portineria, che dopo aver fatto le domande di routine, chiede un documento che viene lasciato lì per la registrazione nel libro delle presenze. Lasciato il necessario per poter entrare nell'androne si ottiene un pass per i visitatori. Poi arriva il terzo step, un secondo gabbiotto con cui finalmente si arriva a dama. Al ritorno si ripassa dal via, si recupera il documento e si può uscire. Il cancello automatico si chiude alla spalle di chi è entrato senza che nulla possa sfuggire all'occhio vigile del dirigente. Tutto sempre in nome della sicurezza. «Dobbiamo sapere chi è nell'istituto, chi entra e chi esce – continua Zumpano - Abbiamo una responsabilità nei confronti dei ragazzi. Non possiamo rischiare di non sapere chi è nella scuola. Ci sono stati fatti di cronaca in cui si diceva che non si era conoscenza del numero preciso di persone che erano in classi o scuole, penso ad esempio a L'Aquila in occasione del terremoto. Questo non è possibile». Ad essere monitorato, chiaramente, è anche il corpo docente, che ha l'obbligo di comunicare sempre entrate e uscite. La scuola è talmente tanto sicura da avere ottenuto tutte le certificazioni del caso, come precisa il dirigente. A dare prova dell'efficienza svizzera dell'Enrico Fermi è anche il suo sito, in cui, tra informazioni di vario tipo, campeggia pure la «carta qualità dell'offerta formativa», con specificate, nelle 24 pagine scaricabili grazie ad un apposito link, mission, obiettivi e impegni assunti dall'organismo di formazione rispetto alla qualità. Meglio di un'azienda.
http://www.iltempo.it/2012/04/15/1334838-scuola_niente_vizi_prof_fanno_alcoltest.shtml