Articolo di Lucio Ficara 10 luglio 2012 Le dichiarazioni del nostro ministro dell’Istruzione ,
fatte attraverso un video –collegamento da Bruxelles, hanno il sapore di chi ha dovuto subire
obtorto collo la sciagurata decisione di tagliare i fondi agli enti di ricerca.
Come già detto in un precedente articolo << Dopo la “particella di Dio” viene
fuori anche quella del “diavolo”>> , questi tagli agli enti della ricerca sono antitetici al dichiarato
bisogno di investire su ricerca e innovazione.
. Mentre tutto il mondo ci elogia come Nazione, per il
ruolo avuto dalla fisica italiana e dalla sua punta di eccellenza rappresentata
dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare soprattutto nella scoperta del
bosone di Higgs e mentre riceviamo riconoscimenti ufficiali e premi di merito inesorabilmente arriva, per opera del Governo
Monti, la particella anti bosone che
porta tagli del 10 per cento del personale tecnico e amministrativo ed un
taglio di bilancio che impedirà il continuare a essere protagonisti nel mondo
come abbiamo sempre fatto. Adesso il ministro Francesco Profumo annuncia che
per il prossimo 12 luglio ci sarà un tavolo di confronto con gli enti della
ricerca e le Università per avviare una seria riflessione volta a recuperare,
in fase di conversione del decreto sulla “Spending review” in legge, parte dei
fondi tagliati ingiustamente. Si tratta di una presa di distanze da Monti?
Oppure si tratta di una mezza marcia indietro? Profumo ci fa sapere che ci sono
circa 8.,1 miliardi di euro destinati a bandi volti a finanziare la ricerca. Si tratta
di finanziamenti previsti nell'ambito del VII Programma Quadro per la ricerca.
A tal proposito , il ministro Profumo ha pensato ad un tavolo di confronto con i
centri di ricerca sostenendo che da parte sua esiste la volontà di recuperare
una parte delle risorse che in questo momento sono state deviate su altre
attività, ma sarà necessario rivedere i nostri modelli di gestione della
ricerca del Paese. Nell'Ue, l'Italia perde 500 milioni l'anno che rappresenta
il differenziale tra quanto investiamo, (14,4%), e quanto riporteremo a casa
(l'8,5%). Perdita che continuando di questo passo diventerà di 800-900 milioni
con Horizon 2020". Le parole riparatorie del ministro rispetto ai tagli avvenuti
in CDM non possono rappresentare una giustificazione plausibile, in quanto il
taglio fatto non interviene affatto a correggere un improprio modello di
gestione, al contrario colpisce la parte sana della ricerca indebolendola e a
volte neutralizzandola.