Polemiche per la scelta dei quiz. Profumo: «Così misuriamo la capacità di pensare». Tra i candidati anche tre ultra 65enni
di Antonella De Gregorio - 18 dicembre 2012
Bocciati due candidati su tre, polemiche sulle domande, soglia di ammissione troppo alta, ansia e apprensione per la «formula lotteria» dei test: un «imbuto» che porterà a scremare con l'accetta 321mila candidati per selezionare quelli che andranno a occupare le 11.542 cattedre «in palio», dalle scuole dell'infanzia alle superiori. Ma tutto sommato il cosiddetto «concorsone» - le preselezioni del concorso a cattedre, il primo da undici anni a questa parte - si è svolto «in modo del tutto regolare (dice un comunicato del Miur), senza problemi tecnici e logistici, facendo registrare, nonostante la mole e i numeri, un esito assolutamente positivo». Ecco i dati definitivi: alle prove svolte ieri ed oggi erano attesi 327.798 aspiranti docenti. Di questi, si sono presentati nelle sedi di concorso in 264.423. Hanno superato la prova 88.610 candidati, ovvero il 33,5%. Le regioni con le maggiori percentuali di successo, dove è stata superata la soglia del 40%, sono: la Toscana (44,3%), il Piemonte (41,7%), la Lombardia (41,3%), la Liguria (il 40,3%). Quelle con le percentuali più basse invece sono: la Calabria (20,8%), il Molise (21,3%), la Basilicata (22,5%).
LOTTERIA - «Un colossale inganno nei confronti dei concorrenti e dei precari», ha detto il segretario generale della Flc Cgil, Mimmo Pantaleo, secondo cui «nei test d'ingresso non vi è alcun rapporto con la misurazione delle competenze professionali, didattiche e pedagogiche. In realtà si è trattato di un meccanismo esclusivamente finalizzato a tagliare il più possibile il numero dei concorrenti. Una lotteria a premi che umilia la scuola pubblica».
«ACCESSIBILE» - «I quesiti dimostrano il carattere scientifico della prova - ribatte il Miur -, modellata sui criteri guida delle principali esperienze concorsuali nazionali ed internazionali e la sua stessa accessibilità, sottolineata da una percentuale di ammessi che supera il 30%, a garanzia della funzionalità dell'intera procedura». Il test, spiega il Miur «rappresenta solo un passaggio preliminare, seppur necessario, per la definizione della platea concorsuale, così come avviene in tutti i concorsi pubblici, nazionali ed internazionali, a prescindere dalle figure professionali». Alle successive prove scritte e orali, tra cui la simulazione di una lezione (novità assoluta del concorso), spetterà la valutazione della specifica preparazione professionale.
PASSANO I GIOVANI -Intanto, tra i dati pervenuti al ministero dalle sedi di concorso, i più interessanti riguardano l'età degli ammessi alla seconda fase, più bassa rispetto all'età media dell'intera platea dei candidati ai test preselettivi, che era di 38,4 anni. «Dalle cifre già elaborate emerge - sottolinea il Miur - che i tassi di maggiore successo sono stati registrati nei candidati con un'età compresa tra 25 e 26 anni e tra quelli con un'età compresa tra i 35 e 37 anni - prosegue il ministero -. Parallelamente, i tassi di successo decrescono nei test svolti da candidati con un'età dai 39 anni in poi. Candidati alla prova erano anche tre aspiranti docenti di 67 anni. Due di questi hanno svolto il test, senza però superarlo»
SODDISFAZIONE - Soddisfazione è stata espressa dal ministro Francesco Profumo, che ritiene la prova di preselezione uno strumento «per misurare la capacità di pensare». «Questo concorso può restituire ai cittadini un po' di fiducia nello Stato», ha detto Profumo. «E i primi risultati di questa giornata dimostrano - come già il plico informatico per l'invio delle prove di maturità aveva anticipato - che l'Italia è pronta, ha bisogno soltanto di una leadership in grado di prendere con coraggio le decisioni capaci di rimettere il Paese al passo con le nazioni più moderne».
Antonella De Gregorio
18 dicembre 2012 | 20:28