Un video-sfogo per gelosia costa caro a un ventunenne veneto: stangata per i danni morali alla ex ragazza . L’aveva chiamata con un pesante appellativo riservato al mestiere più antico del mondo. ma l’essere definita una prostituta su Youtube non è passato inosservato alla destinataria, una ragazza che si è rivolta al Tribunale di Venezia, ottenendo la condanna del responsabile al pagamento di 10 mila euro per i danni provocati. Il giudice ha disposto inoltre che il ragazzo versi 750 euro di multa e 1800 euro di spese legali. A portare sulle tracce del responsabile sono stati alcuni elementi ritenuti dal giudice incontrovertibili, come il nickname utilizzato e il fatto che il giovane avesse in più occasioni ammesso di essere l’autore della bravata.
Un altro significativo e recente episodio, che potrà avere in un prossimo futuro, gravi risvolti penali è quello attuato nella calda terra di Sicilia, dove un ristretto gruppo di dirigenti scolastici, usando toni volgari e minacciosi offendevano via mail la dignità professionale di un ingegnere, titolare di uno tra i più importanti studi tecnici di ingegneria del nostro mezzogiorno. Anche in questo caso gli strascichi giudiziari potrebbero mettere in luce aspetti deontologici che contraddistinguono ampi settori della scuola pubblica. Personaggi che perdono di vista l’equilibrio delle buone maniere, educatori di facciata che cercano l’intimidazione attraverso la violenza verbale e la minaccia. Un episodio che sta facendo il giro delle segreterie politiche e delle redazioni di importanti riviste nazionali, che sta coinvolgendo la parte sana del Paese, perché possa servire da monito alla prossima classe dirigente della nazione. Infatti, è importante non trascurare certe abitudini, affinché si abbia sempre a mente la qualità morale di alcuni decisori scolastici.