di Lucio Ficara 22 febbraio 2013 Tra i
vari disagi che la scuola vive quotidianamente, c’è quello della diffusa e
sbagliata interpretazione del ruolo del dirigente scolastico, che genera
contenzioso e a volte purtroppo anche
disgusto. Non è in discussione l’autonomia scolastica e il ruolo centrale di un
bravo dirigente scolastico che si faccia giusto interprete dei bisogni della
scuola. Piuttosto è in discussione l’incuria, forse voluta e magari pilotata,
di un reclutamento dei nostri dirigenti scolastici, che, per dirla con un
eufemismo, fa acqua da tutte le parti . Questo è evidente a tutti coloro che
hanno seguito gli ultimi e i penultimi concorsi pubblici per il
reclutamento dei dirigenti scolastici. Si è trattato di prove concorsuali molto
discusse, che hanno lasciato l’amaro in bocca a molti dei partecipanti, e non
hanno raggiunto l’obiettivo di selezionare figure in grado di svolgere un ruolo così
importante e centrale per il buon funzionamento della scuola . Senza volere
offendere la sensibilità di quei bravi dirigenti, che pure esistono e svolgono
benissimo il loro ruolo, c’è da dire, ed è opportuno evidenziarlo, per il bene
che è dovuto alla scuola pubblica ed autonoma, che esiste un eccessivo numero
di dirigenti scolastici di nuova generazione, totalmente inidoneo per qualità etico-relazionali e anche di
competenza legislativa , ad assolvere il ruolo affidatogli. Il disagio esiste
per la debolezza umana, troppo diffusa nel nostro Paese, di fare emergere la mediocrità , affossando
le vere competenze e i valori etici di tantissimi bravi docenti. Si tratta
della stessa mediocrità e povertà culturale che è emersa nella nostra classe
politica e si sta diramando, come fossero cellule maligne, nel tessuto della
classe dirigente della nostra pubblica amministrazione. Questo purtroppo sta
capitando anche nella scuola, istituzione
della cultura e della formazione per tutti i cittadini, con conseguenze
drammatiche per lo sviluppo dell’intera Nazione.
La mediocrità mortificante che
emerge dai concorsi per dirigente scolastico è la causa del malfunzionamento della scuola
italiana, che se deve essere ricostruita deve collocare in un ruolo così
importante le persone idonee a svolgere un ruolo che pretende una comprovata
etica della responsabilità, una competenza giuridico-amministrativa, ma
soprattutto un profilo psicoattitudinale equilibrato e in grado di reggere
l’impatto del ruolo. Bisogna urgentemente smorzare il crescere di queste
mediocrità diffuse, capaci di proporre una dirigenza monocratica, dirigista e
che ha una palese idiosincrasia delle regole, delle norme e dei patti
contrattuali. In buona sostanza c’è bisogno di un reclutamento che individui
una eccellente leadership democratica capace
di aggregare, unire e motivare i docenti per un proficuo lavoro di squadra.