Negli ultimi anni abbiamo spesso sentito parlare di CASTA in riferimento alla classe politica, considerazioni critiche che condivido pienamente, ma nessuno ha messo in evidenza che anche nella scuola, dove svolgo il mio lavoro da tanti anni in qualità di docente, in scuole e regioni diverse, esiste un gruppo di potere privilegiato che gestisce tutte le attività.
Infatti, un ristretto numero di docenti appartenenti ad un gruppo vicino alla dirigenza si trova ad occuparsi contemporaneamente di parecchie funzioni: commissioni, funzioni strumentali, collaborazione con la dirigenza, progetti,etc. in sintesi tutto ciò che fa parte di una torta economica che viene suddivisa sempre e comunque tra gli stessi insegnanti senza che si operi ricambio, non lasciando spazio all'ingresso degli altri che non essendo servili ed non appartenenti al loro ristretto gruppo, ne vengono esclusi.
Di conseguenza si crea nelle scuole un gruppo di potere che poco democraticamente e senza permettere l'alternanza e la rotazione degli incarichi,di fatto gestisce con poca trasparenza le risorse umane ed economiche, non lasciando spazio ad altri docenti che potrebbero essere una valida risorsa per la scuola. Quando qualcuno timitamene chiede spazio la risposta è l'emarginazione. Ho espresso questa mia considerazione perchè penso che la scuola dovebbe essere un luogo in cui la partecipazione democratica e le competenze di tutti gli operatori dovrebbero essere valorizzate e libere di esprimersi, perchè ciò è essenziale in un organo responsabile della formazione dei giovani e del futuro del nostro Paese. Dunque con molta delusione ed amarezza dopo aver dedicato alla scuola la maggior parte della mia vita, con sincero impegno e senso del dovere e della giustizia, mi trovo a dedurre che la scuola non è assolutamente un luogo in cui trionfa il merito e la democrazia.
Piera Repici Roma,19/09/2012
http://www.noidonne.org/blog.php?ID=03630
Di conseguenza si crea nelle scuole un gruppo di potere che poco democraticamente e senza permettere l'alternanza e la rotazione degli incarichi,di fatto gestisce con poca trasparenza le risorse umane ed economiche, non lasciando spazio ad altri docenti che potrebbero essere una valida risorsa per la scuola. Quando qualcuno timitamene chiede spazio la risposta è l'emarginazione. Ho espresso questa mia considerazione perchè penso che la scuola dovebbe essere un luogo in cui la partecipazione democratica e le competenze di tutti gli operatori dovrebbero essere valorizzate e libere di esprimersi, perchè ciò è essenziale in un organo responsabile della formazione dei giovani e del futuro del nostro Paese. Dunque con molta delusione ed amarezza dopo aver dedicato alla scuola la maggior parte della mia vita, con sincero impegno e senso del dovere e della giustizia, mi trovo a dedurre che la scuola non è assolutamente un luogo in cui trionfa il merito e la democrazia.
Piera Repici Roma,19/09/2012
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