Referendum Bologna : gli ideologi dell’autonomia scolastica e della parità scolastica si sono schierati a favore del finanziamento pubblico delle scuole paritarie
di Lucio Ficara
Domenica 26 maggio 2013 a Bologna si vota per i referendum sui finanziamenti pubblici per le scuole materne paritarie. I cittadini di Bologna saranno chiamati ad esprimersi su un quesito referendario scegliendo tra due opzioni che sono quella identificata dalla lettera A e quella identificata dalla lettera B.
A quale domanda devono rispondere i bolognesi?
"Quale fra le seguenti proposte di utilizzo delle risorse finanziarie comunali che vengono erogate secondo il vigente sistema delle convenzioni con le scuole d’infanzia paritarie a gestione privata ritieni più idonea per assicurare il diritto all’istruzione delle bambine e dei bambini che domandano di accedere alla scuola dell’infanzia?"
A) utilizzarle per le scuole comunali e statali
Per quale motivo votare l'opzione A?
A questa domanda diamo la risposta data dal Comitato art.33
A questa domanda diamo la risposta data dal Comitato art.33
Per la scuola pubblica. E’ la scuola di tutti, laica e gratuita. Forma il cittadino democratico. Subisce tagli feroci. Intanto i finanziamenti alla scuola privata paritaria crescono o rimangono inalterati.
Per i diritti. Quest’anno a Bologna più di 300 bambini sono rimasti esclusi dalla scuola pubblica, che è un diritto costituzionale, per mancanza di posti e risorse. Saranno costretti a frequentare una scuola dell’infanzia privata, a pagarne la retta e a sottoscrivere un progetto educativo che non condividono (nel 99% dei casi confessionale). E l’anno prossimo quanti saranno gli esclusi dalla scuola pubblica?
Per la democrazia. Bologna è stata un modello della scuola dell’infanzia pubblica. E oggi? Il diritto alla scuola pubblica è una questione di democrazia. Riorientare la bussola della politica spetta ai cittadini. Il tuo voto è una scelta di democrazia e di partecipazione.
B) utilizzarle per le scuole paritarie private
Questa opzione è fortemente caldeggiata dagli ideologi dell'autonomia scolastica e della parità scolastica : Romano Prodi, Luigi Berlinguer, Enrico Letta, Maria Chiara Carrozza, che considerano con buona pace di chi sommessamente fa notare che oltre dieci anni di autonomia scolastica e di parità del sistema pubblico e privato ha ridotto la scuola italiana al collasso, l'utilità strategica del servizio fornito, anche se con soldi pubblici, dalle scuole private.
In buona sostanza chi vota A sta dalla parte della difesa dell'art.33 della Costituzione e quindi della difesa della scuola pubblica. Mentre chi vota B sta dalla parte della nomenclatura che in questi ultimi venti anni ha deciso le sorti della scassatissima scuola italiana.
Io cittadino di Reggio Calabria se fossi bolognese andrei a votare per il bene della mia città, ma anche dell'Italia tutta e sceglierei l'opzione "A" .
Meditate gente meditate!