Solo ieri ho apprezzato l’incisivo
intervento parlamentare della Chimienti che riportava la visione del M5S sulla
scuola e sull’istruzione italiana, e già oggi dalle pagine del Sussidiario (http://www.ilsussidiario.net/News/Educazione/2013/7/24/SCUOLA-Concorso-presidi-ecco-come-liberarli-dai-tribunali-in-4-mosse/2/414674/ )
appaiono sorprendentemente delle affermazioni del Presidente dell’ANP,
riguardanti ipotetiche soluzioni sul concorso per Dirigenti scolastici svolto
in Lombardia. Tra le soluzioni prospettate si dice: “ Un’ipotesi sarebbe quella
di un incarico di presidenza, di durata annuale, attribuito a coloro che erano
stati dichiarati idonei alla conclusione delle fasi concorsuali. Potrebbero
ricoprire l’incarico in un’ unica scuola fino all’espletamento della correzione
delle prove concorsuali come previsto dalla sentenza del Consiglio di Stato “.
Questa soluzione potrebbe avere uno sbocco politico nell’imminente decreto del
fare, dove però, una volta decisa la via della fiducia, saranno ammessi solo gli
emendamenti discussi in commissione. La Chimienti parlava di un ventennio disastroso,
mentre oggi si vogliono trovare soluzioni creative di parte, perché è risaputo che l’ANP
parteggiava per gli ex idonei a discapito dei ricorrenti. rei di aver solo pensato
a intraprendere le vie della giustizia amministrativa. La soluzione dell’incarico
annuale potrebbe dare respiro alla scuola lombarda, ma non si capisce il perché
destinarla a degli idonei che non sono più tali.
Si potrebbe invece destinare l’incarico
a quei docenti lombardi che hanno i titoli
professionali adeguati per riceverlo, prescindendo da graduatorie di merito di
un concorso bocciato ( dagli scritti in poi ) dalla giustizia amministrativa.
Sta al Partito Democratico vigilare,
affinché non passi un emendamento che
possa garantire agevolazioni a una sola parte del contendere lombardo. La
scuola è di tutti, e quel partito
politico che agevoli legiferazioni comode
solo ad alcuni, non è un partito che meriti il riconoscimento politico degli
altri, ed è giusto che scompaia dal parlamento.
Aldo Domenico Ficara