Così il Messaggero ha scritto di Lui
nello scorso giugno, quando si era in attesa delle tracce dell’esame di Stato:
“ Con lui mai una fuga di notizie. Le prove scritte della
maturità in Italia – comprese le tante scuole sperimentali – sono un numero da
primato: 965. Ma la maggiore curiosità che in questi giorni infiamma i siti
degli studenti sono le tracce della prova comune, il tema d’italiano. Favini poi è l’uomo che si è
inventato il «plico digitale», sperimentato con successo l’anno scorso. Non più
migliaia di buste sigillate che vengono spedite e distribuite nelle scuole di
tutt’Italia. Un clic e l’esame è servito.
Quando cominciate a pensare che temi proporre? «Dal novembre dell’anno precedente. Il lavoro procede per gruppi. C’è un gruppo specifico per la prova d’italiano. Molti esperti lavorano su più indirizzi». La scelta però la fa il Ministro… «Che ha la sua idea, e orienta verso una scelta definita. Noi facciamo il nostro lavoro, poi andiamo dal ministro che fa le sue valutazioni».
Quando cominciate a pensare che temi proporre? «Dal novembre dell’anno precedente. Il lavoro procede per gruppi. C’è un gruppo specifico per la prova d’italiano. Molti esperti lavorano su più indirizzi». La scelta però la fa il Ministro… «Che ha la sua idea, e orienta verso una scelta definita. Noi facciamo il nostro lavoro, poi andiamo dal ministro che fa le sue valutazioni».
Ci sono dei temi che non proporrete mai?
«Si tiene conto delle sensibilità particolari e del momento storico. E anche dei rapporti diplomatici del nostro Paese. Per parlarci chiaro: un tema di scottante attualità come la guerra in Siria non sarà proposto. E anche un tema storico sul genocidio degli armeni, che va a colpire una sensibilità particolare della Turchia, preferiamo evitarlo. Questo non significa che lo studente, se il tema è di carattere più generale, non possa parlare di questi fatti. Ma non saremo noi a proporli» “-