I problemi all’ordine del giorno sono
decadenza da senatore, crisi di governo, falchi e colombe. Della scuola non si
occupa più nessuno, problemi di secondaria importanza, il potere per il potere
la fa da padrone. Interessante l’inizio di un articolo de L’Unità.it dal titolo
“Il Cav: «Non cedo, è guerra»I figli temono scenari apocalittici “ (http://www.unita.it/italia/il-cav-non-cedo-e-guerra-br-i-figli-paventano-scenari-apocalittici-1.523995?localLinksEnabled=false&utm_source=twitterfeed&utm_medium=facebook
) : «Voglio un segnale sulla decadenza o
non cambio atteggiamento. Se mi vogliono eliminare, sarà linea dura». Alla fine
di tre ore di riunione a Palazzo Grazioli, Silvio Berlusconi abbandona Roma per
volare ad Arcore. Annullato il vertice notturno previsto dopo il Consiglio dei
ministri, si tratta ancora. Sia pure in modo disperato: gli incontri sono
andati male, i rapporti tra Alfano e Letta sono sottozero, l'accordo sull'Iva è
saltato in extremis. Restano pochi giorni prima del confronto in
Parlamento.
E il Cavaliere attende dal
Pd e dal Quirinale risposte - dal rinvio della legge Severino alla Consulta a
qualche altra “zeppa” che rallenti l'iter della decadenza - che i suoi
interlocutori hanno già chiarito di non poter dare. Per ora, la mediazione di
Alfano e i timori per la sorte della galassia Mediaset non hanno sortito
risultati. Berlusconi è nel bunker circondato - ostaggio, secondo alcuni - dai
falchi. Ma dopo il giorno della faccia feroce, è l'ora dei dubbi. La crisi di
governo è un salto nel buio che spaventa