di Lucio Ficara
Il ministro dell’economia
Fabrizio Saccomanni, in un momento di
confusione politica e infastidito dagli aut aut
della sua stessa maggioranza, durante il raduno nazionale della Guardia di finanza,
ai giornalisti che chiedevano notizie sulle ipotesi circolate delle sue
dimissioni, ha dato delle dichiarazioni rivelatrici della drammaticità dello
stato dei conti del sistema Italia. Ma cosa ha detto con precisione Saccomanni? «Il ministro fa il suo dovere, ma credo sia
arrivato il momento per fare un dibattito sereno e pacato sui conti dello
Stato. Gli italiani credo meritino di sapere esattamente come stanno le cose e
non soltanto slogan di carattere propagandistico». Dichiarazioni drammatiche,
che fanno comprendere che stiamo navigando a vista, e che la probabilità di
uscire dalla nebbia con la nave indenne, è tutt’altro che scontata. I giochi
propagandistici di chi è contro l’IMU, l’aumento dell’Iva e delle tasse in
genere, a cui fa riferimento il ministro Saccomanni, rischiano di fare
sprofondare il sistema Italia. La domanda che ci poniamo è qual è la verità
sulla situazione dei conti pubblici? In particolare per la scuola, cosa si
intende fare sugli scatti di anzianità e sulla progressione della carriera dei
docenti? Quanti soldi sono disponibili per riassestare il sistema scolastico
italiano?
Queste domande pretendono chiarezza e verità, proprio come dice il
ministro dell’economia. Purtroppo emerge dal DEF, il documento di economia e
finanza per il 2014, un quadro preoccupante per la scuola. In questo documento
viene proposto abolire
gli scatti di anzianità e di retribuire
il merito attraverso un sistema di
valutazione delle prestazioni professionali collegato a una progressione di
carriera. Il sindacato della Flc Cgil e Gilda insegnati bocciano, con decisione e fermezza, le nuove modalità di sviluppo della carriera
dei docenti ipotizzate dal ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, nel
Def. Per il coordinatore nazionale della
Gilda Rino Di Meglio è improponibile
ipotizzare un metodo di progressione di carriera, cosiddetto meritocratico che
andrà a premiare soltanto alcuni insegnanti, magari scelti con il
discutibilissimo metodo Invalsi. Un criterio , continua Di Meglio, sul quale
non siamo affatto d'accordo perché significherebbe spostare risorse dagli
scatti, cioè dallo stipendio di tutti, a
un presunto merito per pochi che, peraltro, ancora non si sa come verrebbe
valutato. Rincara la dose il segretario nazionale della Flc Cgil Mimmo
Pantaleo, che invita il governo a risolvere la questione della progressione
della carriera in sede di rinnovo contrattuale, che deve essere rinnovato sia
sul piano normativo ma soprattutto su quello economico. Pantaleo ammonisce il
governo ad utilizzare lo strumento della legge di stabilità per intervenire,
come usualmente accade da qualche anno, unilateralmente e
scavalcando la contrattazione con i sindacati,
sulle modalità di sviluppo delle carriere dei docenti collegate alla valutazione individuale. Se
così sarà per la Flc Cgil e anche per la Gilda insegnanti sarà mobilitazione a
difesa della prerogative contrattuali. Quello che noi ci sentiamo di dire per
conto di molti docenti è : “ è assolutamente vero che gli italiani meritano la
verità sui conti, ma è altrettanto vero che i docenti della scuola italiana
meritano la dignità e il rispetto dovuto”.