di Maurizio Tiriticco: 23
ottobre 2013
Il Comune di Cortona assieme
al MIUR e all’Associazione Autismo Toscana ed alla web community
Chiamalascuola, ha organizzato un seminario regionale per il 25 e il 26 ottobre
p.v. presso il Centro Convegni S.Agostino, il cui titolo è “Officina per i
Bisogni Educativi Speciali: orientamenti, pratiche e innovazioni”. E so che
sono in programmazione altri convegni in materia, ma…
Ho espresso più volte il mio
pensiero e le mie preoccupazioni su questa vicenda dei BES!Ottima cosa
preoccuparsi dei BES, pessima cosa affrontarli come sembra che ci si stia
accingendo a fare!E’ sufficiente citare un passo di Dario Janes, esperto in
materia, riportato nella locandina del convegno, che così recita: “È la scuola
che osserva i singoli ragazzi, ne legge i bisogni, li riconosce e di
conseguenza mette in campo tutti i facilitatori possibili e rimuove le barriere
all’apprendimento per tutti gli alunni, al di là delle etichette diagnostiche.
È un discorso di equità, che consente davvero quella personalizzazione spesso
rimasta sulla carta. Dall’altra parte dà maggiore responsabilità agli
insegnanti curricolari, senza deleghe al sostegno”.Ottime considerazioni, ma…
emergono due preoccupazioni. Rileggo: “al di là delle etichette diagnostiche” E
“maggiore responsabilità agli insegnanti curricolari senza deleghe al
sostegno”: parole pesanti!Occorre solo riflettere su chi stabilisce dove ha
inizio “l’al di là”.E su che cosa significa per un insegnante curricolare non
avere “delega al sostegno”.Parafrasando un noto adagio latino, mi sembra che si
voglia spingere il calzolaio ad andare oltre quei calzari di cui soltanto è
competente!
In effetti, si vogliono
attribuire all’insegnante curricolare compiti che non sono suoi, anche se è più
che ovvio che l’insegnante curricolare si fa carico di tutte quelle
caratteristiche che attengono ad ogni singolo alunno. Nessuno è mai eguale ad
un altro e queste cose l’insegnante le sa, le mette in conto e le affronta di
conseguenza!Altra cosa è chiedergli di avventurarsi su un terreno che non è il
suo!Al massimo l’insegnante può segnalare a chi ne ha la competenza che
l’alunno x presenta date problematiche. E solo chi è competente può esprimere
valutazioni in merito, valutazioni delle quali l’insegnante curricolare
“normale” (la sua professionalità è ben descritta negli articoli 26 e 27 del
Contratto di Lavoro che lo riguarda) terrà in debito conto!Temo molto
l’improvvisazione di professionisti incompetenti – io stesso sono incompetente
in materia – su questioni che vanno oltre la loro professionalità.
Ma, ammettiamo che tutto
proceda per il meglio!E, se in una classe si individuano cinque o sei BES, che
si fa?Occorre progettare altrettanti percorsi individualizzati e/o
personalizzati (sono due concetti ben diversi, ma che spesso i documenti che
leggo vengono usati indifferentemente). In effetti, si richiede un’attività
progettuale in aggiunta a quella già richiesta dalla normale progettazione
educativa e didattica relativa alla classe in cui si insegna. Potremmo anche
essere d’accordo su tutto ma, se si chiede un simile lavoro aggiuntivo al
nostro insegnante, o meglio agli insegnanti di un normale consiglio di classe,
quale sarà la retribuzione dovuta? A meno che l’”invenzione” dei BES (che finora
ci sono sempre stati e… non ce ne siamo mai accorti), checché ne dicano i
documenti internazionali, nel nostro Paese non sia una bella trovata per
scaricare tutti i disabili sugli insegnanti curricolari.
Se vogliamo veramente
garantire a tutti il “successo formativo”, individualizzato e/o personalizzato
che sia – è un impegno che abbiamo assunto con il varo dell’autonomia
scolastica – la strada da percorrere implica risorse su risorse!E le nozze con
i fichi secchi sono quelle che sono! Mah! Chi vivrà, vedrà! Gli insegnanti non
sono tutti Dario Janes…
Un’ultima considerazione. Forse
con la conclusione dell’obbligo di istruzione, una qualche trovata la si
troverà: magari competenze “personalizzate”…Ma, alla conclusione del secondo
ciclo di istruzione che accadrà?Avremo un “tecnico della gestione aziendale” a
tutto tondo e uno con i BES?Avremo un diplomato in “meccanica, meccatronica ed
energia” a tutto tondo e uno con i BES?E con i relativi gradi di gravità?E poi,
come la mettiamo con il mondo del lavoro? Concludo: la questione dei BES è
troppo seria e non possiamo affrontarla e risolverla con la superficialità che
emerge da ogni passo della Direttiva ministeriale!
So bene che Dario Janes
sostiene che “i BES sono un passo in avanti”, e potremmo sostenerlo in tanti,
ma…la materia è troppo importante perché possa essere affrontata come sembra. Caricare
sugli insegnanti nuove e pesanti responsabilità!Sempre loro a pagare in cambio
di nulla!