di Lucio Ficara
A volte capita di comprendere,
conoscendo certi tipi di genitori dei nostri alunni, il motivo di taluni
atteggiamenti degli studenti durante le ore di lezione, la loro scarsa
puntualità nell’arrivare a scuola e nel rispettare i tempi delle consegne. Si,
molto spesso è colpa dei genitori, che non sanno svolgere per nulla la loro
funzione educativa e al contempo sono sempre pronti a prendere, a
sproposito e senza tenere conto di alcun
valore educativo, la difesa ad oltranza
dei propri figli. È il caso accaduto in una scuola media di Voltri dove quattro studenti tredicenni hanno aggredito,
senza alcun motivo, nel cortile della scuola un ragazzo disabile, divertendosi
a filmare le scene dell’aggressione . L’allievo disabile, vittima di tale
aggressione, non frequenta più quella l’istituto comprensivo, ma spesso si reca
nel cortile della sua ex scuola per incontrare i suoi vecchi compagni , visto
che lo conoscono tutti.
Un episodio triste che è stato giustamente inquadrato
come un fenomeno di bullismo dal preside e dall'insegnante di sostegno, tanto
da avere segnalato il caso ai carabinieri di Voltri. Cosa ha spinto quattro
giovanissimi studenti, anche di buona famiglia, a compiere un atto cosi vile e
ingiustificato? Forse la noia, sicuramente la mancanza di principi etici,
certamente nel percorso educativo di questi ragazzi è mancato qualcosa che non
fa comprendere nemmeno la gravità della loro azione. Comunque la denuncia della
scuola all’Arma dei Carabinieri ha avuto un seguito, attraverso un
provvedimento emesso dal Tribunale dei minori di Voltri. I giudici del tribunale dei minori
hanno deciso un percorso rieducativo per tutti e quattro, attraverso colloqui
settimanali con assistenti sociali e psicologi. La cosa che lascia più sconcertati in questa
triste vicenda è la reazione di uno dei genitori dei quattro bulli. Infatti
invece di interrogarsi su cosa non abbia funzionato nell’ educazione del
proprio pargolo, ha deciso di fare una contro querela al presidente del
Tribunale dei Minori, per conoscenza al direttore scolastico regionale, ed al
Ministero dell'Istruzione. Probabilmente
questi genitori piuttosto di preoccuparsi della espiazione della pena combinata
ai quattro ragazzi, che ha solamente uno scopo rieducativo, dovrebbero
interrogarsi profondamente sul loro fallimento nel rapporto con i propri figli.