di Lucio Ficara
Un’Ansa di qualche ora fa,
ribadisce, con assoluta chiarezza, che Bruxelles, attraverso la Commissione UE, sta continuando a mandare avanti la procedura di infrazione già aperta contro
l’Italia, per avere disatteso la direttiva europea 1970/99. Si tratta nella
sostanza del fatto che lo Stato italiano deve garantire parità di trattamento
sia sul piano giuridico che su quello economico ai professori precari , nella
stessa misura degli insegnati di ruolo. SI deve quindi assicurare, ai docenti
assunti con contratti a tempo determinato, gli stipendi uguali a quelli assunti a tempo
indeterminato e dare più certezze visto
che svolgono lo stesso lavoro ma hanno un contratto diverso che li lascia
precari anche dopo tanti anni di lavoro continuativo.
Non si possono trattare
in maniera diversa, professionisti che hanno gli stessi titoli di studio,
creando differenze tra docenti di seria A e quelli di serie B. Questa Ansa, che
riteniamo molto importante, riferisce che L'Italia ha due mesi di tempo per
rispondere, con soluzioni alla mano, a Bruxelles, altrimenti la Commissione la
porterà dinanzi alla Corte Ue. La Commissione Ue, fa presente attraverso un
preciso comunicato, ha ricevuto, in questi ultimi anni, numerosi ricorsi che
indicano come il personale precario della scuola è trattato in modo meno
favorevole di quello che ha un contratto a tempo indeterminato. In particolare,
sono impiegati con contratti a termine ma 'continuativi', per molti anni, che
li lasciano in condizioni precarie nonostante svolgano un lavoro permanente
come gli altri. E le leggi non prevedono misure per prevenire tali abusi.
Inoltre, ricevono un salario più basso dello staff permanente nonostante
abbiano le stesse qualifiche ed esperienze. Per la Commissione, la situazione
dei precari è contraria alla direttiva sul lavoro a tempo determinato. Quindi
si può dire che adesso il nodo del precariato della scuola italiana sta venendo
al pettine della Commissione Europea, quindi il governo dovrà necessariamente
intervenire per sanare quelle evidenti differenze. Tutto questo dovrà essere
recepito anche normativamente e quindi sul piano giuridico anche con il rinnovo
del contratto scuola.