di Lucio Ficara (La Tecnica della Scuola)
Una iniziativa dimostrativa del
disagio degli studenti italiani, si è manifestata qualche ora fa a Milano nella fontana, collocata all’ingresso del Castello Sforzesco. Il movimento della rete
degli studenti milanese, ha colorato di
rosso vivo, con il versamento di vernice colorata, i 1200 metri quadrati di
superficie della fontana che si trova dinnanzi al bellissimo
palcoscenico del Castello Sforzesco di Milano. Questo atto dimostrativo , che
la rete degli studenti italiani ha deciso di fare, è stato portato avanti sotto
lo slogan “il dissanguamento
della scuola pubblica”.
Nel frattempo che si metteva in atto questo sabotaggio della fontana, dove simbolicamente è stata versata della vernice rossa, a significare il dissanguamento del settore della conoscenza, quattro studenti milanesi, accompagnati da due loro insegnanti, hanno fatto irruzione al palazzo regionale della Lombardia , interrompendo i lavori del Consiglio regionale intimando di non tagliare i fondi alla scuola pubblica. Visto la tensione provocata dall’irruzione e i toni aggressivi , la seduta è stata sospesa. I consiglieri regionali appartenenti al Movimento 5 Stelle hanno deciso di esprimere solidarietà con i manifestanti lasciando i banchi del Pirellone. Purtroppo la manifestazione, che ha visto l’infiltrazione di gruppi di area antagonista e di ragazzi appartenenti ai centri sociali, si è conclusa con gli scontri tra gli studenti e gli agenti di polizia, che hanno fatto registrare alcuni contusi tra i giovani manifestanti. Si è trattato di momenti ad alta tensione che denotano la lontananza tra la politica e i problemi che gli studenti vivono nelle scuole e nelle università, questo è il segno di una società che non è in grado di garantire un futuro ai propri giovani, che si sentono privati del diritto allo studio oggi e di quello al lavoro domani. Il Presidente della regione Lombardia Roberto Maroni, ha condannato la violenza e ha dichiarato che "chi impedisce lo svolgimento del lavoro di un'assemblea democratica è sempre in torto a maggior ragione se l'obiezione di chi protesta è di non dare soldi alla scuola privata". Al Presidente Maroni piace ricordare che in Lombardia è valido il principio della libera scelta tra chi vuole frequentare una scuola pubblica e chi invece vuole iscriversi in una scuola privata. In questa giornata di contestazione, dove si sono viste le cariche della polizia sugli studenti, dove si sono visti lanci di uova e bottiglie di vernice, dove abbiamo assistito al sabotaggio della fontana di Piazza Castello, sembrava che l’Italia fosse ripiombata in un clima tipico degli anni ’70, dove la contestazione e la protesta forte ed incisiva, anche su questioni di carattere ideologico, sortiva gli effetti sperati.
Nel frattempo che si metteva in atto questo sabotaggio della fontana, dove simbolicamente è stata versata della vernice rossa, a significare il dissanguamento del settore della conoscenza, quattro studenti milanesi, accompagnati da due loro insegnanti, hanno fatto irruzione al palazzo regionale della Lombardia , interrompendo i lavori del Consiglio regionale intimando di non tagliare i fondi alla scuola pubblica. Visto la tensione provocata dall’irruzione e i toni aggressivi , la seduta è stata sospesa. I consiglieri regionali appartenenti al Movimento 5 Stelle hanno deciso di esprimere solidarietà con i manifestanti lasciando i banchi del Pirellone. Purtroppo la manifestazione, che ha visto l’infiltrazione di gruppi di area antagonista e di ragazzi appartenenti ai centri sociali, si è conclusa con gli scontri tra gli studenti e gli agenti di polizia, che hanno fatto registrare alcuni contusi tra i giovani manifestanti. Si è trattato di momenti ad alta tensione che denotano la lontananza tra la politica e i problemi che gli studenti vivono nelle scuole e nelle università, questo è il segno di una società che non è in grado di garantire un futuro ai propri giovani, che si sentono privati del diritto allo studio oggi e di quello al lavoro domani. Il Presidente della regione Lombardia Roberto Maroni, ha condannato la violenza e ha dichiarato che "chi impedisce lo svolgimento del lavoro di un'assemblea democratica è sempre in torto a maggior ragione se l'obiezione di chi protesta è di non dare soldi alla scuola privata". Al Presidente Maroni piace ricordare che in Lombardia è valido il principio della libera scelta tra chi vuole frequentare una scuola pubblica e chi invece vuole iscriversi in una scuola privata. In questa giornata di contestazione, dove si sono viste le cariche della polizia sugli studenti, dove si sono visti lanci di uova e bottiglie di vernice, dove abbiamo assistito al sabotaggio della fontana di Piazza Castello, sembrava che l’Italia fosse ripiombata in un clima tipico degli anni ’70, dove la contestazione e la protesta forte ed incisiva, anche su questioni di carattere ideologico, sortiva gli effetti sperati.