Riportiamo uno stralcio di un articolo di Alessio Lana pubblicato sulle pagine del Corriere.it:
Siamo a metà del 2004, Mark Zuckerberg lascia l’università e si trasferisce a Palo Alto, nella Silicon Valley. Qui contatta venture capitalist alla ricerca di fondi. Accanto a Zuckerberg ci sono gli amici della prima ora come il grafico Dustin Moskovitz, oggi uno dei più giovani miliardari statunitensi, Chris Hughes che aveva preso in mano la parte promozionale ed Eduardo Saverin, una delle menti creative insieme a Mark. Ai quattro, di cui il più vecchio, Severin, ha solo 22 anni, si aggiungono due pezzi da novanta: il cofondatore di Napster, Sean Parker, e il papà di Paypal, Peter Thiel. Quest’ultimo finanzia l’impresa con 500 mila dollari e si dice che sia lui la vera mente dietro tutto. Aggressivo e neoconservatore, è un ottimo giocatore di scacchi ma è noto soprattutto perché ribalta il tavolo da gioco quando perde. Ma a parte la macchietta, è un imprenditore che ha fatto una valanga di denaro investendo in fondi speculativi ad alto rischio e scommettendo sul prezzo del petrolio e, a quanto pare, indovinando sempre. Thiel capisce prima di tutti il vero valore di quel sito: i dati. Avere un esercito di persone che spontaneamente semina sul web i propri dati personali, l’età, l’orientamento sessuale, i gusti, abbatte di netto le ricerche di mercato. Non sono più le aziende che devono conoscere i propri utenti, sono loro a presentarsi. Thiel sa cosa significa il commercio al tempo del digitale e quanto vale non a caso ha fondato il sistema di pagamenti online più usato al mondo. Facebook diventa quindi una vera e propria azienda con l’ufficio sopra a un ristorante cinese.
ARRIVA FACEBOOK - Alla metà del 2005 l’azienda acquista finalmente il dominio facebook.com per 200 mila dollari. Zuckerberg allarga il bacino degli utenti a tutti coloro che hanno una casella di posta elettronica con un dominio universitario, poi entrano in gioco anche i licei, le aziende e finalmente, il 26 settembre 2006, il social network diventa globale. Basta avere più di 13 anni e si fa parte del gioco, un gioco che già nel luglio 2007 compare tra i dieci siti più visitati al mondo. Dai 5 milioni di utenti del 2006, si passa ai 100 milioni del 2008. Il piatto è ricco ed ecco affacciarsi altri commensali. Yahoo! nel 2006 offre un miliardo di dollari al 22enne per acquistare il sito ma Mark rifiuta, un anno dopo Microsoft propone 15 miliardi, di cui quattro andrebbero direttamente a Zuckerberg ma anche questa offerta viene declinata.
IL PRIMO MILIARDO - Siamo nel 2009 e la Cina blocca l’accesso al sito. Nonostante tutto Mark va avanti e arriva a 200 milioni di profili. Facebook è ormai un fenomeno globale e nel dicembre 2010 Time nomina Zuckerberg uomo dell’anno. Gli utenti preferivano il patron di Wikileaks Julian Assange ma lui, che sa di non esser simpatico a nessuno guarda dritto e continua a macinare successi. Proprio in quel 2010 gli utenti volano a 500 milioni e Facebook riesce perfino a superare Google per numero di visite dagli Stati Uniti. Un successo clamoroso che ci porta fino al 17 maggio 2012, quando l’azienda si quota in borsa registrando il valore più alto di sempre per una debuttante. Vale 104 miliardi di dollari, più del PIL di Marocco, Slovacchia o Bielorussia. Dopo soli cinque mesi, il 4 ottobre 2012, si arriva al miliardo di iscritti.
LE ACQUISIZIONI - Anche Zuckerberg, che ha visto le rendite della sua azienda crescere dai 52 milioni di dollari del 2006 ai 4 miliardi del 2012 fa shopping. Giusto per citare le acquisizioni più importanti, il 10 agosto 2009 mette le mani su FriendFeed, un aggregatore di notizie provenienti dai social network, il 2 dicembre 2011 è il turno di Gowalla, social network simile a Foursquare, e il 9 aprile 2012 mette le mani su Instagram, la sua acquisizione più importante, per la cifra di un miliardo di dollari.
http://www.corriere.it/tecnologia/social/14_gennaio_30/facebook-compie-10-anni-6c6d1aaa-89c0-11e3-be5b-d457abaa7165.shtml
Siamo a metà del 2004, Mark Zuckerberg lascia l’università e si trasferisce a Palo Alto, nella Silicon Valley. Qui contatta venture capitalist alla ricerca di fondi. Accanto a Zuckerberg ci sono gli amici della prima ora come il grafico Dustin Moskovitz, oggi uno dei più giovani miliardari statunitensi, Chris Hughes che aveva preso in mano la parte promozionale ed Eduardo Saverin, una delle menti creative insieme a Mark. Ai quattro, di cui il più vecchio, Severin, ha solo 22 anni, si aggiungono due pezzi da novanta: il cofondatore di Napster, Sean Parker, e il papà di Paypal, Peter Thiel. Quest’ultimo finanzia l’impresa con 500 mila dollari e si dice che sia lui la vera mente dietro tutto. Aggressivo e neoconservatore, è un ottimo giocatore di scacchi ma è noto soprattutto perché ribalta il tavolo da gioco quando perde. Ma a parte la macchietta, è un imprenditore che ha fatto una valanga di denaro investendo in fondi speculativi ad alto rischio e scommettendo sul prezzo del petrolio e, a quanto pare, indovinando sempre. Thiel capisce prima di tutti il vero valore di quel sito: i dati. Avere un esercito di persone che spontaneamente semina sul web i propri dati personali, l’età, l’orientamento sessuale, i gusti, abbatte di netto le ricerche di mercato. Non sono più le aziende che devono conoscere i propri utenti, sono loro a presentarsi. Thiel sa cosa significa il commercio al tempo del digitale e quanto vale non a caso ha fondato il sistema di pagamenti online più usato al mondo. Facebook diventa quindi una vera e propria azienda con l’ufficio sopra a un ristorante cinese.
ARRIVA FACEBOOK - Alla metà del 2005 l’azienda acquista finalmente il dominio facebook.com per 200 mila dollari. Zuckerberg allarga il bacino degli utenti a tutti coloro che hanno una casella di posta elettronica con un dominio universitario, poi entrano in gioco anche i licei, le aziende e finalmente, il 26 settembre 2006, il social network diventa globale. Basta avere più di 13 anni e si fa parte del gioco, un gioco che già nel luglio 2007 compare tra i dieci siti più visitati al mondo. Dai 5 milioni di utenti del 2006, si passa ai 100 milioni del 2008. Il piatto è ricco ed ecco affacciarsi altri commensali. Yahoo! nel 2006 offre un miliardo di dollari al 22enne per acquistare il sito ma Mark rifiuta, un anno dopo Microsoft propone 15 miliardi, di cui quattro andrebbero direttamente a Zuckerberg ma anche questa offerta viene declinata.
IL PRIMO MILIARDO - Siamo nel 2009 e la Cina blocca l’accesso al sito. Nonostante tutto Mark va avanti e arriva a 200 milioni di profili. Facebook è ormai un fenomeno globale e nel dicembre 2010 Time nomina Zuckerberg uomo dell’anno. Gli utenti preferivano il patron di Wikileaks Julian Assange ma lui, che sa di non esser simpatico a nessuno guarda dritto e continua a macinare successi. Proprio in quel 2010 gli utenti volano a 500 milioni e Facebook riesce perfino a superare Google per numero di visite dagli Stati Uniti. Un successo clamoroso che ci porta fino al 17 maggio 2012, quando l’azienda si quota in borsa registrando il valore più alto di sempre per una debuttante. Vale 104 miliardi di dollari, più del PIL di Marocco, Slovacchia o Bielorussia. Dopo soli cinque mesi, il 4 ottobre 2012, si arriva al miliardo di iscritti.
LE ACQUISIZIONI - Anche Zuckerberg, che ha visto le rendite della sua azienda crescere dai 52 milioni di dollari del 2006 ai 4 miliardi del 2012 fa shopping. Giusto per citare le acquisizioni più importanti, il 10 agosto 2009 mette le mani su FriendFeed, un aggregatore di notizie provenienti dai social network, il 2 dicembre 2011 è il turno di Gowalla, social network simile a Foursquare, e il 9 aprile 2012 mette le mani su Instagram, la sua acquisizione più importante, per la cifra di un miliardo di dollari.
http://www.corriere.it/tecnologia/social/14_gennaio_30/facebook-compie-10-anni-6c6d1aaa-89c0-11e3-be5b-d457abaa7165.shtml