COMMENTI
10/01/2014 - La macchina della disinformazione organizzata (Vincenzo Pascuzzi)
Oltre alla nota macchina del fango, esiste una macchina della disinformazione organizzata che lavora giorno e notte! Ministri, governi, politici sono invasi dallo sgomento di fronte ai problemi e alle situazioni che LORO stessi hanno causato, cercano allora di colpevolizzare le loro vittime e alcuni "bravi" presidi si accodano e rinforzano questo comportamento, sperando forse di ottenerne qualche ricompensa o qualche utilità o qualche alibi.
Così mi è venuto da pensare leggendo le sprezzanti, sbrigative e gratuite affermazioni del preside Gianni Zen in ordine all’anzianità di servizio che sarebbe “un ferro vecchio assistenzialista”!
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RISPOSTA:
Ho letto ieri a tarda sera la nota critica, in parte anche offensiva (“qualche ricompensa …”), di Pascuzzi al mio pezzo. Dopo dodici ore di lavoro, e al 41° scrutinio dei 99 in programma, nei due Licei di cui sono responsabile (2.500 studenti per 200 docenti) faccio sempre più fatica a seguire chi difende oggi l’indifendibile.
Pascuzzi cita il mio richiamo all’anzianità di servizio come unico criterio per le graduatorie. Tutti sanno, a scuola, che è un ferro vecchio. Ma si ha paura di dirlo a gran voce, per non provocare inutili polemiche. Tutti sanno, a scuola, chi sono i docenti in gamba, e quelli meno in gamba. Ma c’è una sorta di omertà, che domina, su questo ed altri temi. Perché avere paura della verità? Lo vedo quando i miei docenti mi chiedono, per i loro figli, alcuni docenti, rispetto ad altri. Si ha cioè paura della realtà.
Penso, per citare un alto tema-tabù, al modo dominante di intendere il ruolo del collegio dei docenti, per una parte delle sue decisioni (come per la quota di autonomia o per l’ipotesi di liceo quadriennale) in conflitto di interessi.
Rimanendo al tema sollevato da Pascuzzi: l’anzianità è importante, è ovvio, ma non può essere l’unico criterio. Tutti lo sappiamo. Ma un muro di gomma pretende che nemmeno lo si possa discutere. Così si preferisce insultare, come fa il buon Pascuzzi.
Brutto segno. O meglio, segno evidente del fallimenti di quel “senso critico” che noi tutti dovremmo far trasparire dal nostro compito educativo e culturale. “Senso critico” significa far nostro il senso classico dell’intelligenza: più che discutere, conta il lasciarsi discutere. Per un dialogo vero, cioè per la ricerca non-ideologica di un logo condiviso. Se la scuola non fa questo, se un docente o un preside non testimoniano questo, a che pro? GZ
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11/01/2014 - Dalla padella Miur alla brace scuola-azienda? (Vincenzo Pascuzzi)
Ieri la macchina della disinformazione ha funzionato egregiamente con le dichiarazioni irreali dell’on. Ilaria Capua (SC).
Veniamo a G.Z. Da parte mia, nessuna intenzione offensiva né di insultare. Ci si confronta sulle opinioni espresse, non sulle persone. Il riferimento ai presidi è generico, dubitativo (forse) e parziale (alcuni). La ricompensa può essere legittima. Il “buon” nei miei confronti lo incasso tranquillamente.
Anche ai prof capita di lavorare per 12 e più ore, alle quali magari vanno aggiunti consistenti tempi di spostamento casa-scuola. Forse G.Z. poteva ripartire gli scrutini delle sue scuole in 3 giorni: 33 ognuno.
Ho riletto l’articolo e ho individuato quattro parti o fasi:
1ª) critica a governo e ministri;
2ª) giustificazione, perdono e sostanziale assoluzione degli stessi e dito puntato sui “grigi burocrati”;
3ª) chiamata in causa della “corporazione” dei docenti (!) affezionati all’anzianità di servizio che sarebbe invece “un ferro vecchio assistenzialista” come “tutti sanno”?! Ciò non mi risulta, ma chi sarebbero questi tutti?
4ª) richiesta di “autonomia didattica, organizzativa e finanziaria” per le scuole sciolte dal Miur e affidate a “solo presidi e docenti”. Sicuramente, o presumibilmente, con i presidi-manager, o imprenditori, e possibili scivolate verso i presidi-padroni (senza dover investire un euro) o dittatorelli, che selezionano, assumono, giudicano, promuovono o puniscono i loro dipendenti. A questa prospettiva sono contrario.
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Sugli scatti anche Renzi sta con gli assistenzialisti? – 9 gennaio – Gianni Zenhttp://www.ilsussidiario.net/News/Educazione/2014/1/9/SCUOLA-Sugli-scatti-anche-Renzi-sta-con-gli-assistenzialisti-/457493/
Gianni Zen e Vincenzo Pascuzzi ottimi professionisti della scuola con opinioni divergenti. Ma se l'imbarcazione scuola affonda, e siamo tutti nella stessa barca, per salvare il salvabile forse occorrerebbe uno sforzo comune ( dirigenti scolastici e docenti ) di unità di intenti.
10/01/2014 - La macchina della disinformazione organizzata (Vincenzo Pascuzzi)
Oltre alla nota macchina del fango, esiste una macchina della disinformazione organizzata che lavora giorno e notte! Ministri, governi, politici sono invasi dallo sgomento di fronte ai problemi e alle situazioni che LORO stessi hanno causato, cercano allora di colpevolizzare le loro vittime e alcuni "bravi" presidi si accodano e rinforzano questo comportamento, sperando forse di ottenerne qualche ricompensa o qualche utilità o qualche alibi.
Così mi è venuto da pensare leggendo le sprezzanti, sbrigative e gratuite affermazioni del preside Gianni Zen in ordine all’anzianità di servizio che sarebbe “un ferro vecchio assistenzialista”!
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RISPOSTA:
Ho letto ieri a tarda sera la nota critica, in parte anche offensiva (“qualche ricompensa …”), di Pascuzzi al mio pezzo. Dopo dodici ore di lavoro, e al 41° scrutinio dei 99 in programma, nei due Licei di cui sono responsabile (2.500 studenti per 200 docenti) faccio sempre più fatica a seguire chi difende oggi l’indifendibile.
Pascuzzi cita il mio richiamo all’anzianità di servizio come unico criterio per le graduatorie. Tutti sanno, a scuola, che è un ferro vecchio. Ma si ha paura di dirlo a gran voce, per non provocare inutili polemiche. Tutti sanno, a scuola, chi sono i docenti in gamba, e quelli meno in gamba. Ma c’è una sorta di omertà, che domina, su questo ed altri temi. Perché avere paura della verità? Lo vedo quando i miei docenti mi chiedono, per i loro figli, alcuni docenti, rispetto ad altri. Si ha cioè paura della realtà.
Penso, per citare un alto tema-tabù, al modo dominante di intendere il ruolo del collegio dei docenti, per una parte delle sue decisioni (come per la quota di autonomia o per l’ipotesi di liceo quadriennale) in conflitto di interessi.
Rimanendo al tema sollevato da Pascuzzi: l’anzianità è importante, è ovvio, ma non può essere l’unico criterio. Tutti lo sappiamo. Ma un muro di gomma pretende che nemmeno lo si possa discutere. Così si preferisce insultare, come fa il buon Pascuzzi.
Brutto segno. O meglio, segno evidente del fallimenti di quel “senso critico” che noi tutti dovremmo far trasparire dal nostro compito educativo e culturale. “Senso critico” significa far nostro il senso classico dell’intelligenza: più che discutere, conta il lasciarsi discutere. Per un dialogo vero, cioè per la ricerca non-ideologica di un logo condiviso. Se la scuola non fa questo, se un docente o un preside non testimoniano questo, a che pro? GZ
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11/01/2014 - Dalla padella Miur alla brace scuola-azienda? (Vincenzo Pascuzzi)
Ieri la macchina della disinformazione ha funzionato egregiamente con le dichiarazioni irreali dell’on. Ilaria Capua (SC).
Veniamo a G.Z. Da parte mia, nessuna intenzione offensiva né di insultare. Ci si confronta sulle opinioni espresse, non sulle persone. Il riferimento ai presidi è generico, dubitativo (forse) e parziale (alcuni). La ricompensa può essere legittima. Il “buon” nei miei confronti lo incasso tranquillamente.
Anche ai prof capita di lavorare per 12 e più ore, alle quali magari vanno aggiunti consistenti tempi di spostamento casa-scuola. Forse G.Z. poteva ripartire gli scrutini delle sue scuole in 3 giorni: 33 ognuno.
Ho riletto l’articolo e ho individuato quattro parti o fasi:
1ª) critica a governo e ministri;
2ª) giustificazione, perdono e sostanziale assoluzione degli stessi e dito puntato sui “grigi burocrati”;
3ª) chiamata in causa della “corporazione” dei docenti (!) affezionati all’anzianità di servizio che sarebbe invece “un ferro vecchio assistenzialista” come “tutti sanno”?! Ciò non mi risulta, ma chi sarebbero questi tutti?
4ª) richiesta di “autonomia didattica, organizzativa e finanziaria” per le scuole sciolte dal Miur e affidate a “solo presidi e docenti”. Sicuramente, o presumibilmente, con i presidi-manager, o imprenditori, e possibili scivolate verso i presidi-padroni (senza dover investire un euro) o dittatorelli, che selezionano, assumono, giudicano, promuovono o puniscono i loro dipendenti. A questa prospettiva sono contrario.
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Sugli scatti anche Renzi sta con gli assistenzialisti? – 9 gennaio – Gianni Zenhttp://www.ilsussidiario.net/News/Educazione/2014/1/9/SCUOLA-Sugli-scatti-anche-Renzi-sta-con-gli-assistenzialisti-/457493/
Gianni Zen e Vincenzo Pascuzzi ottimi professionisti della scuola con opinioni divergenti. Ma se l'imbarcazione scuola affonda, e siamo tutti nella stessa barca, per salvare il salvabile forse occorrerebbe uno sforzo comune ( dirigenti scolastici e docenti ) di unità di intenti.