Matteo Renzi ha chiesto oggi la fiducia al suo nuovo governo, prestandosi nell’Aula del Senato della Repubblica. Un discorso al braccio quello del nuovo premier, che ha puntato in primis su tematiche quali la scuola, e la nuova dignità da ridare alla politica.
“Metto a verbale che la scuola è il nostro punto di partenza. Ogni mercoledì sarò in una scuola del paese: partirò da Trieste. Voglio che il nostro sia un governo itinerante” – ha detto Renzi di fronte all’Aula. Di fronte alla crisi economica noi ripartiamo dalle scuole. Proponiamo un intervento straordinario sull’edilizia scolastica. La scuola e l’istruzione sono il vero motore dell’economia, da lì riparte il Paese” – ha commentato Renzi. “Dobbiamo coinvolgere dal basso in ogni processo gli operatori della scuola. Dobbiamo restituire dignità agli insegnanti, collaboratori della creazione di una libertà. La politica parte dalla centralità della scuola”.
Il neo premier ha puntato anche sul tema del lavoro. “Entro fine marzo piano con regole innovative per creare nuove assunzioni, che rappresentano una priorità per personaggi istituzionali come noi. Mi rivolgo alla generazione Erasmus, quella che ha viaggiato e ha vissuto il sogno degli Stati Uniti d’Europa – ha continuato Renzi. Non si può vivere di rimpianti, ma dobbiamo indicare il percorso del futuro. Il rispetto che portiamo ai nostri figli ci impone di guardare ai nostri conti in maniera seria e rigorosa. Esiste un’Italia viva, brillante, che si sta stancando di aspettarci – ha concluso il premier.
Matteo Renzi ha puntato anche sugli investimenti privati nel mondo della cultura: “Dobbiamo dire sì agli investimenti dei privati, per salvare il settore e dare la capacità di investire nelle nuove generazioni. Su questo tema dobbiamo essere concretamente operativi. E’ una risposta alla crisi modificare le regole del gioco in questo settore”.
http://www.corriereuniv.it/cms/2014/02/fiducia-al-senato-renzi-punta-sulla-scuola-leducazione-e-il-vero-motore-per-la-ricrescita/
“Metto a verbale che la scuola è il nostro punto di partenza. Ogni mercoledì sarò in una scuola del paese: partirò da Trieste. Voglio che il nostro sia un governo itinerante” – ha detto Renzi di fronte all’Aula. Di fronte alla crisi economica noi ripartiamo dalle scuole. Proponiamo un intervento straordinario sull’edilizia scolastica. La scuola e l’istruzione sono il vero motore dell’economia, da lì riparte il Paese” – ha commentato Renzi. “Dobbiamo coinvolgere dal basso in ogni processo gli operatori della scuola. Dobbiamo restituire dignità agli insegnanti, collaboratori della creazione di una libertà. La politica parte dalla centralità della scuola”.
Il neo premier ha puntato anche sul tema del lavoro. “Entro fine marzo piano con regole innovative per creare nuove assunzioni, che rappresentano una priorità per personaggi istituzionali come noi. Mi rivolgo alla generazione Erasmus, quella che ha viaggiato e ha vissuto il sogno degli Stati Uniti d’Europa – ha continuato Renzi. Non si può vivere di rimpianti, ma dobbiamo indicare il percorso del futuro. Il rispetto che portiamo ai nostri figli ci impone di guardare ai nostri conti in maniera seria e rigorosa. Esiste un’Italia viva, brillante, che si sta stancando di aspettarci – ha concluso il premier.
Matteo Renzi ha puntato anche sugli investimenti privati nel mondo della cultura: “Dobbiamo dire sì agli investimenti dei privati, per salvare il settore e dare la capacità di investire nelle nuove generazioni. Su questo tema dobbiamo essere concretamente operativi. E’ una risposta alla crisi modificare le regole del gioco in questo settore”.
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