Riportiamo la definizione di troll da Wikipedia: “Con il termine troll, nel gergo di internet, e, in particolare, delle comunità virtuali, si indica una persona che interagisce con gli altri utenti tramite messaggi provocatori, irritanti, fuori tema o semplicemente senza senso, con l'obiettivo di disturbare la comunicazione e fomentare gli animi. Di norma l'obiettivo di un troll è far perdere la pazienza agli altri utenti, spingendoli a insultare e aggredire a loro volta (generando una flame war). Una tecnica comune del troll consiste nel prendere posizione in modo plateale, superficiale e arrogante su una questione vissuta come sensibile e già lungamente dibattuta degli altri membri della comunità (per esempio una religion war). In altri casi, il troll interviene in modo apparentemente insensato o volutamente ingenuo, con lo scopo di irridere quegli utenti che, non capendone gli obiettivi, si sforzano di rispondere a tono ingenerando ulteriore discussione e senza giungere ad alcuna conclusione concreta. Il cross posting, ovvero la pubblicazione di un messaggio in più sezioni diverse, è un sistema utilizzato dal troll per infastidire più gruppi contemporaneamente. Un troll particolarmente tenace ed astuto può scoraggiare gli utenti di una comunità virtuale fino a causarne la chiusura. La figura del troll può coincidere in alcuni aspetti con quella del fake, ovvero colui che disturba una comunità fingendosi qualcun altro. Tuttavia, un fake potrebbe partecipare in modo disciplinato e costruttivo alla conversazione (diversamente dal troll), mentre un troll potrebbe non celare né falsificare la propria identità (diversamente dal fake). Sovente le due figure, però, hanno obiettivi sovrapponibili “. Detta la definizione di troll, entriamo nel merito dell’azione del preside troll, un soggetto che passa buona parte della sua giornata lavorativa sui social network, in particolar modo su Facebook. Ne sanno qualche cosa gli amministratori di gruppi FB che parlano di scuola. Il soggetto in questione ha un nome e cognome, ed è stato già segnalato come soggetto sgradito, da molti insegnanti caduti nelle spire delle sue provocazioni in rete. Rimane da risolvere solo un pesante dubbio: come può un dirigente scolastico, che dovrebbe essere impegnato full time nelle svariate problematiche della propria scuola, passare gran parte del suo tempo a disturbare docenti intenti a riflettere seriamente sulle molteplici dinamiche organizzative del mondo scolastico ? Questa è una domanda che volentieri girerei ai molti ispettori ( dirigenti tecnici ) con cui spesso collaboro nella stesura di articoli sulla scuola.
Aldo Domenico Ficara