In un primo momento l’annuncio che i test di ingresso nelle Università statali si sarebbero tenuti ad aprile e non più a settembre non ha destato grande preoccupazione tra i docenti. Solo in un secondo momento ci siamo resi conto di che cosa questo significasse. Gli studenti apparivano sempre più nervosi man mano che si rendevano conto della mole e del cumulo di lavoro. Cominciavano a fare richieste strane: spostare le interrogazioni, non spiegare in dettaglio gli argomenti, rinunciare a percorsi di approfondimento. Tra febbraio e marzo si è verificato il culmine e ora siamo in pieno parossismo. Il risultato è che la decisione di anticipare i test ad aprile ha “bruciato” praticamente l’ultimo anno dei licei e degli istituti superiori.
Gli studenti non sanno più cosa studiare, i docenti cosa e come insegnare, visto che si creano vastissimi periodi di assenza dalle attività scolastiche per poter svolgere i test in giro per l’Italia. I giorni di scuola effettiva in pratica si sono ridotti di un quarto. In queste condizioni non si riesce a fare più niente per bene, in nessuna materia, dall’italiano alla filosofia, dalle scienze alla matematica e questo compromette, di sicuro, una preparazione approfondita in vista dell’esame di Stato.
Spesso, poi, i risultati dei test non rientrano nelle aspettative dei ragazzi: non è facile superare concorsi con migliaia di candidati. Così che, al ritorno, gli studenti sono delusi e frustrati, non certo in grado di seguire proficuamente i programmi scolastici.
Questa situazione non può andare avanti, a meno che non si voglia smantellare l’ultimo anno delle scuole superiori italiane. I docenti firmatari perciò si sono costituiti in Coordinamento Docenti contro i test universitari ad aprile per chiedere con forza che i test vengano di nuovo portati a settembre. Inoltre, colgono l’occasione per chiedere al Ministero dell’Università e della Ricerca di non prendere decisioni che sconvolgano l’assetto della già martoriata scuola italiana. Chiedono di coinvolgere una rappresentanza dei docenti della scuola superiore e universitari per un tavolo di negoziato ed eventualmente coordinare gli sforzi e rendere più agevole il percorso degli studenti.
http://storiografia.me/2014/03/22/coordinamento-docenti-contro-i-test-universitari-ad-aprile/
Gli studenti non sanno più cosa studiare, i docenti cosa e come insegnare, visto che si creano vastissimi periodi di assenza dalle attività scolastiche per poter svolgere i test in giro per l’Italia. I giorni di scuola effettiva in pratica si sono ridotti di un quarto. In queste condizioni non si riesce a fare più niente per bene, in nessuna materia, dall’italiano alla filosofia, dalle scienze alla matematica e questo compromette, di sicuro, una preparazione approfondita in vista dell’esame di Stato.
Spesso, poi, i risultati dei test non rientrano nelle aspettative dei ragazzi: non è facile superare concorsi con migliaia di candidati. Così che, al ritorno, gli studenti sono delusi e frustrati, non certo in grado di seguire proficuamente i programmi scolastici.
Questa situazione non può andare avanti, a meno che non si voglia smantellare l’ultimo anno delle scuole superiori italiane. I docenti firmatari perciò si sono costituiti in Coordinamento Docenti contro i test universitari ad aprile per chiedere con forza che i test vengano di nuovo portati a settembre. Inoltre, colgono l’occasione per chiedere al Ministero dell’Università e della Ricerca di non prendere decisioni che sconvolgano l’assetto della già martoriata scuola italiana. Chiedono di coinvolgere una rappresentanza dei docenti della scuola superiore e universitari per un tavolo di negoziato ed eventualmente coordinare gli sforzi e rendere più agevole il percorso degli studenti.
http://storiografia.me/2014/03/22/coordinamento-docenti-contro-i-test-universitari-ad-aprile/