di La Redazione
Pubblichiamo ( la redazione del Corriere della Sera.it ) la lettera di un nonno, Franco Barbalonga, che protesta per il costo sempre più alto delle gite scolastiche. «Sarebbe meglio vietarle e permettere, a chi può, di fare vacanze in famiglia» scrive.
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Da quanto apprendo dai miei nipoti quelle che una volta erano le «gite scolastiche» stanno sempre più assumendo il carattere di vere e proprie vacanze della durata anche di una settimana, generalmente in Paesi stranieri e con spese che spesso superano i 500 euro per il solo viaggio e soggiorno.
A tali iniziative non di rado si sommano partecipazioni a spettacoli teatrali e/o cinematografici etc con conseguenti colazioni in ristoranti o snack bar.
Alla luce di quanto sopra non sarebbe il caso di vietare tali iniziative, sostituendole eventualmente con una settimana di vacanza in cui chi può va dove vuole con la propria famiglia e chi non può continua ad andare a scuola eventualmente ripassando, con l’aiuto degli insegnanti, i programmi già fatti?
Franco Barbalonga
Roma
http://scuoladivita.corriere.it/2014/03/07/vietare-le-gite-scolastiche-costano-troppo/
Pubblichiamo ( la redazione del Corriere della Sera.it ) la lettera di un nonno, Franco Barbalonga, che protesta per il costo sempre più alto delle gite scolastiche. «Sarebbe meglio vietarle e permettere, a chi può, di fare vacanze in famiglia» scrive.
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Da quanto apprendo dai miei nipoti quelle che una volta erano le «gite scolastiche» stanno sempre più assumendo il carattere di vere e proprie vacanze della durata anche di una settimana, generalmente in Paesi stranieri e con spese che spesso superano i 500 euro per il solo viaggio e soggiorno.
A tali iniziative non di rado si sommano partecipazioni a spettacoli teatrali e/o cinematografici etc con conseguenti colazioni in ristoranti o snack bar.
Tenuto conto della difficile situazione economica in cui versa il nostro Paese mi domando: i dirigenti scolastici si rendono conto dei problemi che tali iniziative creano all’interno di molte famiglie?Ci sono famiglie che non possono sostenere tali spese ed allora due sono le conseguenze: o la famiglia «stringe ancor più la cinghia» per far partecipare il figlio (i figli) a tali iniziative o l’alunno è costretto a rinunciarvi con le ben immaginabili conseguenze di carattere psicologico, relazionale, caratteriale etc.
Alla luce di quanto sopra non sarebbe il caso di vietare tali iniziative, sostituendole eventualmente con una settimana di vacanza in cui chi può va dove vuole con la propria famiglia e chi non può continua ad andare a scuola eventualmente ripassando, con l’aiuto degli insegnanti, i programmi già fatti?
Franco Barbalonga
Roma
http://scuoladivita.corriere.it/2014/03/07/vietare-le-gite-scolastiche-costano-troppo/