Quali sono i metodi e le tecniche per imparare facilmente la geometria? In che modo si può togliere a questa antica scienza la sua veste teorica? Come è possibile catturare l'attenzione degli studenti attualizzando metodi e contenuti? Lo racconta la professoressa Emma Castelnuovo che nel 1945, agli inizi della sua carriera di insegnante, ha intuito la necessità di prendere, in un certo senso, le distanze dall'approccio teorico-razionale e puntare sull'osservazione del reale. La realtà quindi diventava il nucleo centrale dell'insegnamento, attraverso l'osservazione e la costruzione manuale di alcuni semplicissimi materiali. È, infatti, possibile capire i principi geometrici attraverso un metodo empirico in grado di catturare l'interesse degli studenti al di là di ogni teorema o regola.
Da Wikipedia:
Emma Castelnuovo (Roma, 12 dicembre 1913 – 13 aprile 2014) è stata un'insegnante e matematica italiana, figlia del matematico Guido Castelnuovo. Ha dato significativi contributi alla didattica della matematica, rivoluzionando completamente il modo di insegnare la materia (e in modo particolare la geometria euclidea). Laureatasi in matematica nel 1936 con una tesi sulla geometria algebrica, ha iniziato a lavorare come bibliotecaria presso l'Istituto matematico dell'Università di Roma, che oggi porta il nome del padre. Nell'agosto del 1938, vinse la cattedra di insegnante di scuola media ma, essendo di religione ebraica, alcuni giorni dopo fu sospesa dal servizio a causa delle leggi razziali. Dal 1939 al 1943 insegna nella scuola israelitica. Nel 1943 la famiglia Castelnuovo sfugge ai rastrellamenti nazisti, rifugiandosi presso amici, ospedali, istituti religiosi. Fu reintegrata al servizio solo dopo la guerra, ed ha insegnato presso la scuola media Torquato Tasso di Roma fino al 1979. Nel 1944 fonda l'Istituto Romano di Cultura matematica[3] che organizza conferenze per insegnanti, attivo fino al 1949. Nel frattempo, stimolata dallo zio Federigo Enriques, legge Les Elements de Geometrie di Clairaut[3] del 1741, che la induce a modificare radicalmente il proprio modo di insegnare la matematica e in particolare la geometria. Nel 1948 pubblica la prima di varie edizioni del libro Geometria intuitiva. Nel 1951 entra a far parte della CIEAEM (Commissione internazionale per lo studio e il miglioramento dell'insegnamento della matematica)[4], fondata l'anno prima da C. Gattegno. Della commissione Emma Castelnuovo sarà anche presidente dal 1979 al 1981. Per tutta la vita accanto all'insegnamento, sempre nella stessa scuola, ha svolto una continua attività di ricerca in didattica della matematica, con collaborazioni sia in Italia che all'estero, che ha prodotto oltre cento articoli sulle più importanti riviste del settore[5]. Anche i suoi testi di didattica sono stati tradotti in altre lingue e usati nelle scuola, specialmente dei paesi di lingua spagnola. Nel 1978 e nel 1980 viene inviata dall'UNESCO in Niger per insegnare in una classe corrispondente alla terza media italiana.