Si dice che in moltissime città
medioevali vigesse il cosiddetto diritto della prima notte, secondo il quale la
novella sposa doveva giacere, la sua prima notte di nozze, con il duca o il
barone del paese, dimostrando addirittura di essere anche illibata. Dalle
pagine di Wikipedia sull’argomento si può leggere: “La locuzione
latina
ius primae
noctis (in italiano: "diritto
della prima notte") indicherebbe il diritto di un signore feudale
di trascorrere, in occasione del matrimonio
di un proprio servo della gleba, la prima notte di nozze con
la sposa. È talvolta impropriamente indicato con l'espressione francese
"droit du seigneur", letteralmente "diritto del signore",
che faceva in realtà riferimento a un'ampia gamma di diritti riconducibili al
signore feudatario, inerenti quindi anche la caccia, le tasse, l'agricoltura. Non
vi sono testimonianze della diffusione di tale diritto nell'Europa medievale.
In particolare nelle fonti storiche non ne sono rintracciabili
direttive né da parte delle autorità laiche
(re, imperatori), né da parte di quelle ecclesiastiche . Molto vivo invece nel
sentimento popolare e nei racconti e nelle leggende di paese tanto che molte
sono le testimonianze sul diritto della prima notte in cui la giovane maritata
doveva concedersi nella sua purezza al signorotto locale.Questo ha portato
parte della critica moderna a ritenere lo ius primae noctis come un mito moderno relativo
all'epoca medievale ma senza alcuna fonte documentata. D'altronde è facile
immaginare come un diritto del genere conferito in forma ufficiale sarebbe
stato una fonte di profondo imbarazzo sia per le autorità religiose (che
avrebbero visto ufficializzata la precedenza dei potenti sul rito religioso)
sia dei potenti che avrebbero dovuto giustificarlo ufficialmente “. Detto
questo, a completamento della riforma scolastica arrivata da pochi giorni in parlamento, si vuole proporre il ius primae noctis per la programmata figura
del Super Preside. Della serie abbiamo fatto 30, facciamo 31.