Alcuni presidi impauriti vorrebbero già i superpoteri, spostando in altra data i quiz. Sarebbe illegale e verrebbero denunciati.
Mentre procede l’organizzazione, per il 5 maggio, di quello che dovrebbe essere il più grande sciopero della storia della scuola italiana, indetto dai COBAS da tempo e fatto proprio negli ultimi giorni anche da Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda, ci giungono diffuse e preoccupanti notizie secondo le quali taluni presidi (a volte sollecitati sciaguratamente da alcune/i maestre/i, che hanno dimenticato il senso della propria professione nonché il rispetto delle lotte sindacali) starebbero comunicando ai docenti che le "prove Invalsi", previste nelle classi seconde e quinte delle scuole elementari il 5 e 6 maggio 2015 e nelle seconde classi delle scuole superiori il 12 maggio 2015, sarebbero "recuperate" in altra data, ove non venissero svolte per gli scioperi indetti da tempo dai COBAS il 5, 6 e 12 maggio 2015, e in particolare il 5 quando con noi sciopereranno gli altri 5 principali sindacati.
E’ dunque opportuno ricordare ai presidi che tali comunicazioni sono non solo illegittime ma anche gravemente antisindacali poiché si intenderebbe "recuperare" un'attività (peraltro non obbligatoria per i docenti), non svolta per sciopero. E’ ben singolare che suddetti presidi non sappiano che non è assolutamente previsto che possano essere "recuperate" le prove Invalsi non svolte per qualsivoglia ragione ed in particolare nel caso attuale, poiché si compirebbe una chiara attività antisindacale.
I presidi dovrebbero sapere che non rientra nei propri poteri posticipare le date dei test Invalsi. L’Istituto prevede tale possibilità solo in casi eccezionali, a seguito della presentazione della documentazione, entro tempi indicati e prima che decorrano i giorni previsti per le stesse prove e non certamente per sciopero dei docenti. Una eventuale richiesta di posticipo doveva essere inviata all’Invalsi, e per conoscenza al referente regionale, a firma del preside, e documentazione a giustificare la richiesta di rinvio, con protocollo antecedente al 28.10.2014. L’Invalsi precisa che non sarebbero state prese in considerazione richieste pervenute oltre il 12.12.2014.
Poiché è chiaro che l’eventuale “recupero”, annunciato in alcune scuole, delle prove Invalsi non rientra nell'unica tipologia per cui potesse essere previsto il posticipo, è evidente che tutto ciò verrebbe messo in atto esclusivamente al fine di rendere inefficace l'adesione delle/dei docenti agli scioperi, proclamati dai COBAS e da altri sindacati in particolare per il giorno 5 ma anche per il 6 e 12 maggio 2015: il ché configurerebbe una esplicita attività antisindacale. Dunque i COBAS diffidano i presidi che intendessero disporre l'illegittimo posticipo e esigono dagli stessi il ritiro di illegittime ed antisindacali disposizioni già prese. Chiediamo altresì agli uffici competenti del MIUR ed ai dirigenti delle USR un pronto intervento per impedire tale gravissima violazione. Comunque, preannunciamo sin d’ora che nel caso di mancato ritiro delle illegittime ed antisindacali disposizioni, procederemo immediatamente a tutelare le prerogative dei lavoratori/trici nelle competenti sedi, ivi comprese quelle giudiziali.
Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS
23 aprile 2015