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Dare “squadristi“ a insegnanti e studenti che protestano è inaccettabile
Dalla pagina
Facebook di Regolarità e Trasparenza nella Scuola si levano commenti
contro un post di Marco Campione (capo
della segreteria del Sottosegretario di Stato Davide Faraone ) che in FB
etichetta come “ insegnanti squadristi “ coloro che alla festa dell’Unità di
Bologna hanno contestato il Ministro Giannini con coperchi e pentole. Tra questi
commenti uno dice: “Sentite un po’ cosa dice il Dott. Marco Campione del
MIUR..... Rispondiamogli per le rime.....lo l'ho fatto!!! Squadristi? Perché ci
ribelliamo allo scempio che state cercando di fare? Perché non vogliamo subire
la vostra scellerata riforma????”. Squadrismo è il termine con cui si indica un fenomeno
caratteristico dei primi anni del fascismo
italiano,
consistente nella pratica di lotta politica delle squadre d'azione fasciste fra
il 1919
e il 1924.
A tal proposito la storia ci racconta che Gaetano
Salvemini, pur riconoscendo qualche giustificazione alle primissime
azioni squadriste del 1919 e dei primi mesi del 1920, evidenziò che l'attività
degli squadristi successiva al biennio rosso non era più interpretabile come
una reazione legittima a precedenti violenze "bolsceviche" (benché
tale fosse quasi sempre il pretesto addotto dagli squadristi). Infatti, secondo
Salvemini, dopo la fine del biennio rosso lo squadrismo ebbe il carattere di
un'offensiva antisindacale violenta e indiscriminata, che fu diretta contro
tutte le organizzazioni operaie (non solo socialiste, comuniste o anarchiche,
ma anche cattoliche e repubblicane); offensiva che si esercitò fuori dalla
legalità, e che, secondo Salvemini, risultò vittoriosa non in virtù del
sedicente "eroismo" degli squadristi, bensì in virtù dell'appoggio
economico da parte degli industriali e dei proprietari terrieri, nonché in
virtù del sostegno, più o meno palese, da parte delle autorità militari, della
polizia e della magistratura. Quindi secondo Gaetano
Salvemini lo squadrismo ebbe il carattere di un'offensiva
antisindacale violenta e indiscriminata. Ora, tra i contestatori presenti alla festa dell’Unità
di Bologna c’erano anche gli studenti della Link, ovvero i componenti di un
sindacato studentesco che si presenta nel seguente modo: “ Siamo un sindacato. Siamo un sindacato
studentesco, ma sappiamo guardare al mondo, a ciò che ci circonda, consapevoli
che esiste un filo conduttore che collega il numero di appelli di un corso di
laurea, il comportamento scorretto dei docenti all'esame, l'assenza di borse di
studio, l'inefficienza dei servizi, la privatizzazione delle università alla
precarietà del lavoro, alle scuole fatiscenti, alla privatizzazione dell'acqua,
alle crisi ambientali, a una politica di sottomissione dei popoli. Tale filo
conduttore è un'idea, oggi dominante, di società fondata sulla legge del più
forte e sul profitto “. A questo punto rimane tutto da chiarire su come si possa
etichettare squadrismo l’azione di protesta fatta da insegnanti precari e anche da un sindacato studentesco e nel contempo
proporre agli stessi studenti che protestano
riforme di buona scuola.
Aldo Domenico Ficara