NON PIÙ L’EUROPA, ORA …. “CE LO CHIEDE L’OHIO” ?

  
di Vincenzo Pascuzzi - 30 luglio 2015 
 
  
1 - Ce lo chiede sempre qualcuno!
   
Fino a pochi mesi fa era ricorrente l’espressione “ce lo chiede l’Europa”, usata da personaggi politici sbrigativi, come passepartout, lubrificante, mantra, giaculatoria, slogan, litania, colpo di maglio o ghigliottina per troncare a proprio favore una qualche disputa dialettica.
L’evocazione dell’Europa era sempre generica, senza indicazione della fonte, né riferimenti temporali o documentali, perciò non controllabile, e riusciva a spiazzare e ammutolire l’interlocutore.
Capitava spesso che l’evocazione dei presunti desiderata, diktat, consigli, ipotesi dell’Europa fosse infondata o inesistente, ma intanto sortiva l’effetto.
L’astuzia o l’inganno venne scoperto e denunciato così la cattiva abitudine si ridusse. Per completezza e testimonianza, Luciano Canfora scrisse (2012) pure un breve saggio: “È l’Europa che ce lo chiede! FALSO!”
Privati del passepartout dell’Europa, politici ed altri personaggi disinvolti ricorsero e ricorrono ad altri espedienti per supportare e oggettivizzare le proprie affermazioni e punti di vista.
Ricorrente è l’uso di dati statistici opportunamente scelti, amputati o estrapolati, decontestualizzati, a volte anche falsificati.
È anche frequente il ricorso a frasette sbrigative tipo: “è tempo ormai di ….”, oppure “la tua/vostra posizione è ideologica (ovviamente l’ideologia altrui è sempre perniciosa, fallace, da rigettare)”, ancora “noi stiamo razionalizzando”. Con queste espressioni l’interlocutore che vuole prevalere si pone da solo in una posizione di falsa terzietà: si nomina giudice e si dà ragione da solo!
Può darsi che qualche intellettuale scriva un saggio su questi comportamenti dialettici, intanto conviene stare guardinghi. 
  
2 - Adesso …. “ce lo chiede l’Ohio” ?
 
Così viene da pensare (forse maliziosamente) leggendo il recente articolo di Luisa Ribolzi e a sostegno del buono-scuola (o voucher), ed altro, in favore delle scuole private cattoliche. Ribolzi riporta che dal 1995 lo stato dell’Ohio ha adottato un suo “school voucher program” e che nel 2002 la Corte Suprema USA dette torto a chi si opponeva a detto programma dei voucher. Secondo Ribolzi quanto accaduto in Ohio è virtuoso, utile e perciò dovremmo copiarlo o emularlo in Italia! Rispettabile come convinzione personale, ma del tutto infondata e gratuita se diventa proposta o richiesta per il sistema scolastico italiano. Vediamo alcuni perché.
  • Perché proprio l’Ohio come esempio e non uno o più degli altri 49 stati? Perché utile per le conclusioni e indicazioni gradite?
  • Perché un esempio proprio dagli Usa e non da altri stati federali: Brasile, Argentina, Australia, Canada, …?
  • Scrive Ribolzi che l’Ohio intervenne con i voucher per fronteggiare la “pessima situazione delle scuole nel distretto di Cleveland”, mentre in realtà “La nostra non è una cattiva scuola. È una scuola senza risorse” (Mariapia Veladiano – la Repubblica – 4.9.2014). Quindi situazioni molto diverse. E poi la popolazione di Cleveland (400mila) è meno dell’1% di quella italiana!
  • Una semplice ricerca in internet testimonia che Ribolzi ha dimenticato od omesso particolari non trascurabili che meglio focalizzano l’iniziativa dell’Ohio. All’inizio, ma forse ancora adesso, per motivi di bilancio, i voucher vennero estratti a sorte. L’Ohio (11 mln di abitanti) ora investe $ 103 mln per circa 31.000 voucher per altrettanti studenti. Solo il 2% degli studenti usufruisce del voucher scuola.
  • Considerato che Ohio ha 11 mln di abitanti e che da noi, Stato e Regioni finanziano gli istituti privati “con una dote che sfiora i 700 milioni di euro l’anno” (L’espresso, 2.2.2015), risulta che in proporzione le scuole private italiane ricevono già circa 1/3 in più di quelle Ohioan o Buckeye !
3 - La Corte Suprema Usa
 
Post scriptum. Visto che Luisa Ribolzi apprezza e cita la sentenza della Corte Suprema Usa datata 27 giugno del 2002, segnaliamo la più recente sentenza della stessa Corte Suprema del 26 giugno 2015 – anche questa emessa con 5 favorevoli e 4 contrari – che “guarantees a nationwide right to same-sex marriage”.
(segue)
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Alcuni link
 
7 dati per “smontare” i pregiudizi sulle scuole paritarie
 
Cleveland, Ohio, school voucher program
 
How Ohio’s Voucher Program Works
 
Cleveland Scholarship and Tutoring Program (1996) and Educational Choice Scholarship Pilot Program(2006)
La "Buona Scuola" partita senza meta e senza bussola.
 
Alle scuole private un fiume di soldi pubblici – L’espresso, 2.2.2015
 
Mantello: la Cassazione ha ragione, le cattoliche sono enti privati. Gontero: ma fanno risparmiare 6 miliardi!
 
The Supreme Court ruled that the Constitution guarantees a nationwide right to same-sex marriage.
 
the Supreme Court ruled by a 5-to-4 vote that the Constitution guarantees a right to same-sex marriage.