In un articolo pubblicato su La Tecnica
della Scuola Lucio Ficara scrive: “"Perché l’algoritmo mi ha mandata a Prato con
22 punti nella classe di concorso A019 e nella provincia di Catanzaro, scelta
da me come prima all’atto della domanda, è stata comodamente proposta
l’assunzione di una docente con 16 punti?" E' la domanda che si pone una nostra lettrice non
rientrata nella prima provincia scelta e collocata nella diciannovesima
provincia scelta in ordine di preferenza all’atto della domanda per
l’immissione in ruolo delle fasi B e C “. Stessa lunghezza d’onda in un articolo
pubblicato su Il Fatto Quotidiano dove si scrive: “ Inevitabile anche qualche dubbio sul
meccanismo di assegnazione: “Possibile che ho preso il ruolo di musica al liceo
con 18 punti, piuttosto che alle medie con 85?”, si chiede AntoPulv.
Domanda destinata a rimanere senza risposta: il Miur non pare intenzionato a svelare i dettagli dell’algoritmo alla
base della procedura
“. Quindi da una parte perplessità sugli esiti dell’algoritmo, dal’altra la linea dura del Ministero sul
tenere nascoste le caratteristiche dell’algoritmo stesso. I mugugni sono tanti
e tante sono le delusioni per non aver ottenuto l’esito sperato. In tutta questa
confusione cresce l’idea dei ricorsi alla magistratura amministrativa. Sarà
quest’ultima che imporrà al Ministero di rendere pubblici gli algoritmi ?
Sicuramente, se si finirà nei tribunali, in sede dibattimentale ci sarà un ping
pong di deduzioni e controdeduzioni tecniche per capire le ragioni (Formulazione
generale, Passi eseguibili univoci e non ambigui, Determinismo, Finitezza del
numero di passi, Flusso di controllo, Flusso
di esecuzione etc….. ) di
un sistema informatico che a prima vista
appare incomprensibile. Molto più complessa la via della deduzione dell’algoritmo
partendo dall’incrocio dei dati emessi, una metodologia numerica che appare
decisamente impraticabile viste le numerose variabili in gioco.