Il Ministro Stefania
Giannini si complimenta con le vincitrici e i vincitori italiani
dell'importantissimo bando europeo ERC Consolidator: 30 in tutto, secondi
solo ai tedeschi e agli inglesi (e pari merito con i francesi). ERC
Consolidator Grant presenta la seguente particolarità: indipendentemente dalla
sua sede di provenienza, il ricercatore che vince il progetto è libero di
andare a svolgerlo presso l'istituzione che ritene più consona portandosi
appresso il suo 'gruzzoletto' (come direbbe il nostro Premier, che nel
presentare le Cattedre Natta aveva chiaramente in mente questo modello). Sapendo
questo, chiediamoci: quanti ricercatori hanno scelto di svolgere la ricerca in Italia? Esattamente:
13 su 30. Questo potrebbe non essere un
problema di per sè: dopotutto, anche 6 ricercatori nativi del Regno Unito se ne
vanno altrove per sviluppare il loro progetto; ma il loro Paese, capace di
attrarre i cervelli, finirà con un bilancio di 67 ricercatori: ai 26 vincitori
in loco si aggiungono ben 41 vincitori provenienti da altri paesi europei. E
nel nostro caso? A fronte dei 17 che se ne vanno non c'è nemmeno uno straniero
che verrà nel nostro paese.
Interessante un post pubblicato da R.D. su Facebook che dice: “ Ministra, la prego di non vantarsi dei
miei risultati. La mia ERC e quella del collega F. B. sono olandesi, non
italiane. L'Italia non ci ha voluto, preferendoci, nei vari concorsi, persone
che nella lista degli assegnatari dei fondi ERC non compaiono, né compariranno
mai. E così, io, Francesco e l'altra collega, A. B. (che ha appena ottenuto 2
milioni di euro anche lei, da un altro ente), in 2 mesi abbiamo ottenuto 6
milioni di euro di fondi, che useremo in Olanda. L'Italia ne può evidentemente
fare a meno. Prima del colloquio per le selezioni finali dell'ERC, ero in sala
d'aspetto con altri 3 italiani. Nessuno di noi lavorava in Italia. Immagino che
qualcuno di loro ce l'abbia fatta, e sia compreso nella sua "lettura
personale" della statistica. Abbia almeno il garbo di non unire, al danno,
la beffa, e di non appropriarsi di risultati che italiani non sono. Proprio
come noi. Vada a chiedere alla vincitrice del concorso per linguistica
informatica al Politecnico di Milano (con dottorato in estetica, mentre io
lavoravo in Microsoft), quante grant ha ottenuto. Vada a chiedere alle due
vincitrici del concorso in linguistica inglese, senza dottorato, alla Statale
di Milano, quanti fondi hanno ottenuto. Vada a chiedere alla vincitrice del
concorso di linguistica inglese dell'Aquila, specializzata in tedesco, quanti
fondi ha ottenuto. Lei vinceva il posto all'Aquila, per la quale io non ero
abbastanza brava, mentre io vincevo il posto a Cambridge “.
Aldo Domenico
Ficara