di Vincenzo Pascuzzi – 31 agosto 2016
Volontariato
Premessa. Alcune citazioni di Ilvo
Diamanti (*):
Il volontariato "organizzato"
ha progressivamente surrogato l'azione degli enti locali e dello Stato. Si è,
quindi, istituzionalizzato. In molti casi, è divenuto "impresa". Fra
le conseguenze di questa tendenza c'è la "normalizzazione della
volontà". Che rischia di venir piegata e di ripiegarsi in senso
prevalentemente "utilitario". Divenendo una risorsa da spendere sul
mercato del lavoro e dei servizi. Il "volontario", a sua volta,
rischia di divenire un professionista. Una figura professionale. Il principale
rischio di questa tendenza - sottolineato da tempo - richiama, anzitutto, la
dipendenza del volontariato e, di conseguenza, dei volontari "di
professione" da logiche prevalentemente istituzionali. E dunque politiche.
Visto che questo volontariato e questi volontari dipendono, in misura
determinante, da finanziamenti e contributi "pubblici". Bisogna,
dunque, diffidare del "volontariato"? Sicuramente no. Perché il
volontariato è, comunque, un fenomeno ampio e articolato. In parte organizzato,
in parte no. Espresso e praticato, in molti casi, su base individuale.
(*) v. “Terremoto, le due facce del
volontariato” – la Repubblica, 29 agosto 2016
Toblach/Südtirol
L’agenzia Ansa citando la Repubblica
(*):
250 insegnanti lavorano gratis in strutture
della Provincia
I test Invalsi, che misurano
l'efficienza delle scuole e che ogni anno arrivano sui banchi degli alunni di 7
e 10 anni, vengono preparati a Dobbiaco. Come rivela il quotidiano Repubblica,
è nella cittadina altoatesina che ogni anno si trovano, a luglio, 250
insegnanti che lavorano gratis all'interno di strutture messe a disposizione
dalla Provincia autonoma di Bolzano. Per preparare una sola prova ci vuole
oltre un anno e mezzo. La macchina costa 3,8 milioni, ovvero 1,65 euro ad alunno.
I bambini che vengono sottoposti alla prova sono 2,3 milioni in 115 mila
classi.
(*) v. “I test Invalsi si preparano a
Dobbiaco” - (ANSA) - BOLZANO, 23 AGO
(*) v. “250 prof a Dobbiaco, in sette
giorni nascono i quiz Invalsi” - la Repubblica – 23 agosto 2016
La prima volta fu nel 2013
Dal quotidiano locale “Alto Adige” (*):
Nella settimana a cavallo della metà di
luglio, la scuola secondaria di primo grado di Dobbiaco ha ospitato l’incontro
annuale degli autori delle prove nazionali dell’«Invalsi», l'Ente nazionale di
ricerca che presiede l'Istituto nazionale di valutazione della scuola italiana.
Insieme al noto e incantevole scenario, i docenti dell'Invalsi (presieduta dal
professore altoatesino Roberto Ricci e alle dirette dipendenze del ministero
della pubblica istruzione), hanno trovato a Dobbiaco un ambiente cordiale e
ospitale nel quale sia la dirigenza dell'Istituto pluricomprensivo di lingua
italiana che quella della scuola di lingua tedesca hanno messo a disposizione,
con grande disponibilità e cortesia, gli spazi della scuola per le attività
seminariali, mentre il Comune ha fornito gratuitamente il servizio di mensa.
Nel corso del loro soggiorno, i partecipanti al seminario hanno ricevuto anche
la visita di saluto degli intendenti scolastici provinciali alla scuola
italiana e tedesca, nonché quella del sindaco di Dobbiaco Guido Bocher.
(*) v. “Invalsi prepara i test a
Dobbiaco” - altoadige.gelocal.it/ - 28 luglio 2013
“250 insegnanti lavorano gratis”
Così e basta possiamo leggere negli
articoli già indicati. Mancano altre indicazioni, né queste sono reperibili nel
sito Invalsi o altrove nel web. Laconicità e reticenza testimoniano una
ingiustificata mancanza di trasparenza. Sorgono perciò legittime curiosità e
doverose domande. Lavoro gratis, ok.
Vitto e alloggio a carico dl comune ospitante, ok. Ma chi ha pagato i viaggi? Ma chi sono – nomi e cognomi – questi valorosi
e generosi volontari della scuola? Oltre
alla disponibilità a lavoro volontario e gratuito, quali caratteristiche
professionali (o competenze?) possiedono? E chi le ha documentate e
controllate? Oppure è bastata una autocertificazione nel c.v.? Chi ha selezionato o cooptato questi 250
docenti? E con quali criteri? Ovviamente sono tutti filo-Invalsi, nel senso di
già favorevoli alla valutazione mediante prove tipo test o quiz, oppure no?
L’orientamento politico o governativo ha avuto qualche ruola nella selezione o
cooptazione? I volontari sono stati per caso segnalati dai rispettivi presidi o
DS? E riguardo alla provenienza
geografica e territoriale (nord, centro, sud, isole) risulta una distribuzione
ragionevolmente omogenea, oppure no? A Dobbiaco c’erano anche siciliani,
pugliese, ecc.? Sicuramente Dobbiaco risulta periferico e non-baricentrico
rispetto al territorio nazionale. L’Umbilicus Italiae è infatti conteso – per
quello che vale - fra Rieti, Narni, Orvieto e Torre Spaccata (periferia di
Roma). Infine, il lavoro gratuito viene
riconosciuto e ricompensato altrimenti, cioè con qualche modalità o
non-economica? E la città ospitante ne ha un qualche utile ritorno, oltre a
quello promozionale e d’immagine? Cerchiamo
chiarimenti e risposte a queste domande.
-------
LINK
Terremoto, le due facce del volontariato
http://www.repubblica.it/politica/2016/08/29/news/terremoto_le_due_facce_del_volontariato-146799372/
I test Invalsi si preparano a Dobbiaco
http://www.ansa.it/trentino/notizie/2016/08/23/i-test-invalsi-si-preparano-a-dobbiaco_81fc168e-2c87-4a80-b255-d5d6f002a0b5.html
I
cacciatori di test 250 prof a Dobbiaco così in sette giorni nascono i quiz
Invalsi http://www.flcgil.it/rassegna-stampa/nazionale/i-cacciatori-di-test-250-prof-a-dobbiaco-cosi-in-sette-giorni-nascono-i-quiz-invalsi.flc
Invalsi prepara i test a Dobbiaco
http://www.ansa.it/trentino/notizie/2016/08/23/i-test-invalsi-si-preparano-a-dobbiaco_81fc168e-2c87-4a80-b255-d5d6f002a0b5.html