Il Sud Italia negli ultimi 14 anni ha
registrato un calo di popolazione di 196mila unità, mentre il Centro-Nord un
aumento di 315mila. Nel futuro le cose
peggioreranno: secondo le previsioni nel 2065 solo un italiano su quattro vivrà
nelle regioni meridionali. Il Sud alla fine del prossimo cinquantennio, perderà
infatti 4,2 milioni di abitanti, oltre un quinto della sua popolazione attuale.
«Un vero e proprio tsunami dalle conseguenze imprevedibili», scrivono gli
analisti di Svimez. Colpa soprattutto del lavoro che non c'è. Negli ultimi sei
anni su dieci nuovi disoccupati, sette sono stati al Sud. Il risultato è che
solo un quarto di tutti gli occupati d'Italia si concentra nelle regioni
meridionali: sono 5,8 milioni. Mai così pochi dal 1977. A non lavorare
soprattutto i giovani: nel Mezzogiorno il 56 per cento di quelli compresi tra
15 e 24 anni. I laureati hanno un tasso di occupazione del 31,9 per cento.
Fanno peggio i diplomati, con il 24,7 per cento. Dati che fanno sprofondare il
Meridione nelle classifiche europee, peggio della Spagna e della Grecia.