Dall’inizio dell’anno scolastico,
all’istituto superiore Paolo Boselli di via Montecuccoli, agli studenti è
vietato andare in bagno durante i tre intervalli della mattina. Appena suona la campanella dell’intervallo scatta il
«blocco» alle porte dei wc, chiuse a chiave dalla premurose bidelle. A
deciderlo è stato il dirigente scolastico per decongestionare l’assalto ai due
bagni della scuola e tenere a bada quegli impertinenti odori che pervadono il
corridoio. A tal proposito lo stesso Ds in un comunicato pubblicato sul sito
web della scuola ha scritto: “ Credevo che altri, meglio di me, avrebbero
potuto illustrarvi il senso della sperimentazione in atto riguardo alcuni
aspetti regolamentari. Evidentemente la buona volontà profusa dai vostri
docenti non è stata sufficiente, per cui ci provo anch’io.
Avverto, infatti, il
dovere e la necessità di chiarire come la proposta di sperimentare il “non uso”
dei bagni durante l’intervallo, nonché l’ingresso in classe in coincidenza con
l’arrivo a Scuola senza attendere lo scadere dell’ora, traduca uno spirito ed
una volontà di TUTELA e PROTEZIONE nei confronti di tutti Voi, per così dire un
modo di “… essere dalla parte degli studenti” (mi chiedo come potrebbero
esserci alternative):
·
TUTELA
e PROTEZIONE dai probabili miasmi di ambienti – bagni/servizi – inadeguati ad
accogliere contemporaneamente numerose decine di ragazze e ragazzi che,
pertanto, subirebbero gli effetti “malsani e maleodoranti” di un assembramento
causa di quegli afrori, pertanto da evitare: se penso ai miei figli, dunque
anche a Voi, costretti a godere la pausa di un intervallo, a consumare uno
spuntino, a fare la pipì in un ambiente che non esito a definire INADATTO (uso
un eufemismo), provo un moto di indignazione e penso ad un doveroso possibile
rimedio: POTRETE RECARVI IN BAGNO IN QUALSIASI MOMENTO, purché non in
coincidenza degli intervalli ed evitando gli assembramenti. Lo penso e lo
dispongo dalla vostra parte !
·
TUTELA
e PROTEZIONE nei confronti di un rimedio peggiore del male che non riconosce le
buone intenzioni di chi, pur in ritardo, voglia entrare in classe: rimedio che
vorrebbe che l’allievo ritardatario sia privato del suo diritto
all’apprendimento e del suo diritto alla sorveglianza: desidero che nessuno di
Voi sia abbandonato a sé stesso, “…là fuori…”, privo della custodia che la
Scuola gli deve e che ciascun genitore si aspetta dalla Scuola, avendo ad essa
affidato i propri figli. Trovo singolare che non si comprenda come tutto ciò
afferisca esclusivamente alle responsabilità del Dirigente Scolastico, e che
neanche l’Organo Collegiale più avveduto possa interferire in una sfera di
prerogative che nulla hanno a che spartire con le proprie.
Ciò detto sono consapevole che tutto ciò
possa non essere immediatamente compreso e condiviso, quantomeno non da tutti;
mi rendo conto che altro ci sarebbe da spiegare e da discutere; confido però
nella speranza che non sia in dubbio la mia attenzione costante al benessere di
tutti Voi, affinché le regole, le norme di rango regolamentare, siano da tutti
rispettate e comprese nel loro essere precursori di convivenza sana, serena ed
educativa.
Tanto Vi dovevo, come sempre spero “… dalla Vostra parte …!”.