In questo post si riportano i “mi
dispiace “ scolastici scritti all’interno del suo blog, in una sorta di lettera aperta indirizzata agli studenti delle
superiori del ventunesimo secolo, dall’insegnante canadese Lizanne Foster .
Di
seguito parte della lettera aperta:
“ Cari studenti delle superiori del
ventunesimo secolo,
·
Mi
dispiace che dobbiate venire a scuola così presto la mattina, anche se varie
ricerche nel campo delle neuroscienze hanno appurato che il cervello degli
adolescenti non funziona in modo ottimale prima delle dieci.
·
Mi
dispiace che dobbiate chiedermi il permesso di uscire dalla classe per andare a
fare pipì anche se avete già la patente, un lavoro part-time e state prendendo
decisioni importanti per il vostro futuro dopo la scuola.
·
Mi
dispiace che ogni giorno siate costretti a stare seduti per sei ore anche se
molti studi hanno dimostrato che stare seduti troppo a lungo danneggia sia le
capacità cognitive sia la salute.
·
Mi
dispiace che siate divisi per età e costretti a procedere attraverso il sistema
scolastico con i vostri coetanei come se l’età anagrafica avesse qualcosa a che
vedere con l’intelletto, la maturità, le competenze o l’abilità.
·
Mi
dispiace che quelli di voi che incontrano difficoltà a scuola non ricevano il
giusto sostegno perché finanziare i vostri bisogni non è tra le priorità
dell’attuale politica economica.
·
Mi dispiace che dobbiate studiare materie che
non vi interessano in un’epoca in cui la somma totale delle conoscenze umane
raddoppia ogni dodici mesi.
·
Mi dispiace che vi facciano credere che per
ottenere il massimo dei voti dovete competere tra voi, quando i progressi umani
sono sempre stati frutto di una collaborazione che spesso a scuola viene
considerata “imbrogliare”.
·
>Mi
dispiace che siate costretti a usare dei libri di testo che contengono
informazioni superate e troviate a scuola tecnologie obsolete della cui
manutenzione nessuno si occupa.
·
Mi
dispiace che quello che chiamano insegnamento personalizzato in realtà non lo
sia affatto. L’insegnamento veramente personalizzato costa troppo, lo capite?”