Prendendo spunto dalle ultime
dichiarazioni di Michele Emiliano che in vista delle primarie per l’elezione
del segretario del Partito Democratico, ha dichiarato: “Vorrei azzerare la
Buona Scuola e riscrivere la riforma con i docenti e i sindacati”, vorrei
aggiungere alcune riflessioni in merito.
In particolar modo vorrei esprimere il mio totale consenso all’azione
parlamentare del triennio renziano, con particolare riguardo all’ attuazione
della legge 107/15, una legge le cui architravi rappresentano la giusta
innovazione normativa per la scuola del futuro. Ho apprezzato soprattutto l’innovazione
della “ chiamata diretta “, che auspico possa nel breve periodo diventare sistemica per tutte le future
operazioni di mobilità docenti. Allo stesso modo concordo con il potenziamento,
da utilizzare esclusivamente come tappabuchi, con la creazione degli ambiti
territoriali che dovrebbero coincidere geograficamente con macroaree interregionali e con il trasferimento
di massa dei docenti da sud a nord, che a mio parere dovrebbe essere
incrementato nei numeri per distruggere in modo irreversibile il sistema
sociale del meridione. Spero vivamente in un ritorno dell’ex premier Matteo
Renzi alla guida del Paese, affinché possa concludere un’operazione di
legislazione scolastica lasciata a metà, per soddisfare completamente le ambizioni
in merito di Confindustria e di certi sindacati gialli del settore istruzione.
Spero che tutto questo possa farmi perdere per sempre una cattedra conquistata
vincendo un concorso pubblico con il massimo dei voti, perché l’obiettivo di
una buona scuola supera ogni posizione di rendita professionale e personale. A
questo punto mi domando: i decisori politici del Partito Democratico crederanno
a quanto da me sopra scritto, o per la mia storia di insegnante libero da
condizionamenti politici e favorevole ad una scuola pubblica libera dagli stessi condizionamenti, rimarranno
scettici al pari delle decide di migliaia di insegnanti quando sentono dire da
esponenti del PD “ Vorrei azzerare la Buona Scuola e riscrivere la riforma con
i docenti e i sindacati “ ? La risposta ai posteri.
Aldo Domenico Ficara