Il
Rapporto OCSE-TALIS 2013 lascia emergere dati interessanti sul Sistema
Scolastico Italiano e permette di capire quali siano le aree e le direzioni in
cui agire:
•
valorizzazione dell’insegnamento a livello sociale
• necessità di consolidare e mantenere aggiornate le competenze TIC
• incentivare l’uso di pratiche didattiche innovative
• perfezionare il sistema di valutazione dei docenti
• necessità di consolidare e mantenere aggiornate le competenze TIC
• incentivare l’uso di pratiche didattiche innovative
• perfezionare il sistema di valutazione dei docenti
Da
questo rapporto si evincono 7 punti che caratterizzano il nostro sistema scolastico:
·
Il
corpo insegnante italiano è decisamente più femminilizzato rispetto alla media
internazionale.
Infatti, con il 79% di donne insegnanti l’Italia si colloca al
quinto posto nella graduatoria complessiva del tasso di femminilizzazione. Se
poi si considerano solo i paesi più industrializzati, il corpo docente italiano
è quello più femminilizzato.
·
Nell’ambito
dei 33 paesi TALIS, l’Italia detiene il primato della classe insegnante più
anziana (6 anni in più rispetto alla media TALIS). Alla maggiore anzianità
media fa da contrappeso un maggior patrimonio di esperienza professionale. Gli
insegnanti italiani hanno in media 20 anni di esperienza di insegnamento.
·
In
linea con gli altri paesi, la maggior parte dei nostri docenti ha condotto studi
di livello universitario. Più distante dalla media internazionale, invece, il
dato che si riferisce alla formazione specifica finalizzata all’insegnamento
(79% Italia vs 90% nei Paesi TALIS). Inoltre, una quota consistente dei nostri
docenti di secondaria di I grado è entrata nell’insegnamento senza aver
ricevuto una specifica formazione nella pratica didattica in una o più delle
materie insegnate ( 52% Italia vs 11% Paesi TALIS).
·
La
percentuale degli insegnanti italiani con contratto a tempo indeterminato che
riporta la partecipazione a un programma formale di avvio alla professione in
occasione del primo rapporto regolare di lavoro è sopra la media TALIS (59 %
Italia; 49% Paesi TALIS), mentre è molto più bassa rispetto alla media TALIS,
la percentuale dei docenti a tempo determinato che avrebbe fruito di questa
opportunità formativa (9 % Italia; 46% Paesi TALIS).
·
I
docenti italiani lavorano in scuole di dimensioni mediamente più grandi
rispetto alla situazione tipo dei paesi TALIS.
A fronte di queste maggiori
dimensioni in termini di studenti e insegnanti, le scuole registrano un numero
medio di personale non docente uguale alla media TALIS (24 unità). In
particolare emerge nelle nostre scuole la carenza di personale di supporto alla
didattica. In Italia c’è 1 unità di personale di supporto alla didattica ogni
60 docenti, mentre per la media TALIS il rapporto è 1 a 14.
·
La
proporzione del tempo che i dirigenti scolastici italiani dicono di impiegare
nelle attività di carattere burocratico-amministrativo è inferiore alla media
TALIS (36% Italia; 41% Paesi TALIS ).
Tuttavia, rispetto al ‘dirigente medio
TALIS’, i nostri dirigenti scolastici dichiarano di dedicare una quota maggiore
del loro tempo ad attività legate alla gestione del curricolo e della didattica
(25% Italia; 21% Paesi TALIS).
·
La
partecipazione dichiarata alle attività di sviluppo professionale (SP) da parte
dei dirigenti scolastici è piuttosto alta: solo il 5,4% dei DS negli ultimi 12
mesi non ha partecipato ad alcuna attività specifica di SP, contro una media
TALIS di 9,5%. Quasi tutti i DS italiani, quindi, affermano di partecipare ad
attività di SP soprattutto in corsi di formazione, conferenze e visite
professionali (93% Italia; 83%TALIS) per una media di 9 giorni l’anno, più bassa
della media TALIS di 13 giornate.
Aldo
Domenico Ficara