Spesso si possono leggere circolari
scolastiche del tipo: “ Si ricorda a tutti che le assenze collettive vanno
giustificate personalmente dai genitori, come stabilito dal Regolamento d’istituto.
Le assenze collettive non deliberate da un organo scolastico - metà più uno
della classe- incideranno sul voto di comportamento. I genitori potranno venire
a giustificare i figli per l'assenza “. A
tal riguardo risulta interessante il punto di vista di uno studente che,
affermando l’inesistenza dell’assenza collettiva, nel suo blog scrive: “ L'art. 4, comma 3 dello
Statuto delle Studentesse e degli Studenti (D.P.R. 249/98, legge dello Stato
tuttora in vigore), che stabilisce i diritti e i doveri degli studenti dice: "La
responsabilità disciplinare è personale.
Nessuno può essere sottoposto a
sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie
ragioni. Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire
sulla valutazione del profitto”. Quindi,
la cosiddetta "assenza collettiva" semplicemente non esiste. Posso
io, studente, che magari si è assentato per motivi di salute o personali,
essere responsabile del fatto che gli altri studenti non siano venuti a scuola?
E può la scuola costringere un genitore a venire a giustificare personalmente?
Ovviamente no. È quindi chiaro che il numero degli assenti non può modificare
il metodo di giustificazione.
A questo punto, la dirigenza potrebbe affermare
di volere inserire all'interno del Regolamento d'Istituto una tale
inaccettabile misura. Purtroppo per loro, per una questione di gerarchia delle
fonti del diritto, un Regolamento d'Istituto non può andare in contrasto con
una Legge, anzi, i regolamenti d'Istituto devono necessariamente essere redatti
sulla base dello Statuto “. Noi di RTS,
per fare una chiusa. aggiungiamo che se l’assenza collettiva sia collegata ad una
specifica attività didattica ( verifica scritta o orale ) allora la possibilità
di una poco probabile assenza per motivi
di salute o personali è praticamente da escludere.
Aldo Domenico Ficara