Si riporta una lettera estrapolata da un
articolo di Alessandro D’Avenia: « Caro professore, frequento la quinta
superiore, ma devo dirle che sono veramente stanca. La scuola mi ha delusa
profondamente! Sono stanca di andare a scuola per girarmi i pollici: molti dei
miei professori sono spesso assenti e purtroppo tantissime volte ci ritroviamo
in classe senza fare nulla … Sono ben due anni che le cose vanno così. Ogni
volta che torno a casa, mi sento demoralizzata e stanchissima. La mia
professoressa di italiano non ha voglia di fare nulla. In questi anni, abbiamo
saltato gran parte dei programmi. Adesso, a pochi mesi dalla maturità, siamo
davvero indietro e abbiamo svolto un solo tema durante tutto il primo
quadrimestre. Non ci sentiamo pronti! Il preside si è sempre disinteressato
delle nostre continue lamentele, ci ha definiti “polemici” e ha detto che
dobbiamo arrangiarci perché ha le mani legate. Ci sentiamo presi in giro … So
bene che posso studiare gli argomenti autonomamente, ma avere dei professori
che facciano il loro lavoro non è forse un mio diritto? Sono preoccupata per la
maturità e perché vorrei continuare gli studi, ma purtroppo a causa delle
numerose assenze dei miei insegnanti, ho diverse lacune. Non ce la faccio più,
vorrei solo imparare! ». Si evidenzia che nell’articolo di D’Avenia è riportata
un’altra lettera che propone esperienze di buone pratiche didattiche in una
scuola che funziona.
Aldo Domenico Ficara