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La figura dell'insegnante è stata proletarizzata ?
Sulle pagine de Il Giornale Stefano
Zecchi continua a occuparsi della scuola e della figura professionale degli
insegnanti dicendo: “ si pretende dalla
scuola come è giusto che sia importanti prestazioni per garantire educazione e
formazione ai nostri figli. Così si arriva al grottesco: i genitori che
contestano gli insegnanti per non aver capito il proprio figliolo che si è
beccato un brutto voto. Poiché l'insegnante è socialmente considerato un
poveraccio, ecco che monta in cattedra il genitore che spiega al docente quello
che deve fare.
Non c'è uno stipendio onorevole, si abbassa inevitabilmente la
qualità della docenza, perché ormai, eccetto rari casi emozionanti, chi intende
fare l'insegnante non ha trovato, purtroppo per lui, niente di meglio da fare.
Si è proletarizzata la figura dell'insegnante “. Sul concetto di
proletarizzazione dell’insegnante si ricorda un articolo del 2009 dell’ADI ( Associazione Docenti Italiani ) dove
si scrive: “ La proletarizzazione ( dell’insegnante ) consiste nel mantenere un
alto numero di insegnanti mal pagati, privi di status sociale, non selezionati
e non valutati, senza carriera e prospettive, per i quali la formazione in servizio
è un optional.
In un mercato del lavoro burocraticamente amministrato dal
Centro, il precariato è infatti rimasto il solo strumento in mano ai ministri
economici per controllare la spesa dell’istruzione, dal momento che su tutti
gli altri aspetti non riescono ad intervenire. La professione docente è
stata così mandata, drammaticamente, alla deriva “.
Aldo Domenico Ficara