Il Centro nascita Montessori, per le
educatrici dei nidi, ha quadruplicato le ore di formazione (portandole
quest’anno a 3.600 contro le 900 del 2012) per rispondere alla vertiginosa
crescita delle richieste che arrivano da tutto il Paese. Emilia Romagna,
Lombardia, Campania, Puglia. A sua volta l’Opera nazionale Montessori (OnM),
che si occupa soprattutto di scuole dell’infanzia, primarie e medie, è
costretta per la prima volta a dire no ai dirigenti scolastici, sempre più
numerosi, che vogliono modificare gli istituti convenzionali, per tamponare
anche le falle di un sistema di istruzione pubblica sempre più a corto di risorse
per la differenziazione dell’offerta pedagogica. Perché anche se la rivoluzione montessoriana non è a costo zero (richiede almeno un anno di formazione) è in
compenso alla portata di tutti.
Montessori - medico, scienziata, pedagogista,
filosofa - non pensò mai, infatti, ad allevare geni, anche se poi lo ha fatto;
non voleva una scuola elitaria ma, al contrario, inclusiva, capace di adattarsi
come un abito su misura alle esigenze di ogni singolo bambino, con un ribaltamento
del ruolo dell’adulto. In una scuola porre al centro di tutto la libertà degli studenti, vuol dire cambiare prospettiva, osservando ciò che fanno e poi predisponendo il contesto
più idoneo per sviluppare le diverse competenze.