Finalmente sono state pubblicate le
linee di orientamento per la lotta contro il cyberbullismo. Sostanzialmente è
un'estensione di quanto già previsto dalla legge 71/17. E' ribadito il ruolo strategico del referente
( art. 4 legge 71/17). Meglio definiti i suoi compiti.
Le
linee di orientamento
Venerdì scorso sono state pubblicate le
Linee orientamento Cyberbullismo - 2017
per la lotta contro il cyberbullismo.
Sostanzialmente rappresentano un'estensione dei contenuti presenti nella
Legge 71/17 ( tavolo tecnico, coinvolgimento di altri soggetti, carattere
inclusivo e non punitivo...) . Non poteva essere altrimenti!
Il
Referente d'istituto per la lotta al cyberbullismo
Qui mi soffermo sulla figura del
Referente cyberbullismo ( art. 4 legge 71/17) E' confermato, innanzi
tutto, il suo ruolo strategico. Si legge
nel documento: "Centrale risulta la figura del docente referente che la
scuola individua preferibilmente tra i docenti che posseggano competenze
specifiche ed abbiano manifestato l’interesse ad avviare un percorso di
formazione specifico. Il referente diventa, così, l’interfaccia con le forze di
Polizia, con i servizi minorili dell’amministrazione della Giustizia, le
associazioni e i centri di aggregazione giovanile sul territorio, per il
coordinamento delle iniziative di prevenzione e contrasto del cyberbullismo.
Il
ruolo strategico del referente
Prosegue il documento nella definizione
dei compiti di questa figura: " il compito di coordinare le iniziative di
prevenzione e di contrasto del cyberbullismo, anche avvalendosi della
collaborazione delle Forze di polizia nonché delle associazioni e dei centri di
aggregazione giovanile presenti sul territorio. Nell’ambito dell’istituzione
scolastica il docente referente potrà, quindi, svolgere un importante compito
di supporto al dirigente scolastico per la revisione/stesura di Regolamenti
(Regolamento d'istituto), atti e documenti (PTOF, PdM, Rav)... Le misure di
intervento immediato che i dirigenti scolastici sono chiamati a effettuare, qualora
vengano a conoscenza di episodi di cyberbullismo, dovranno essere integrate e
previste nei Regolamenti di Istituto e nei Patti di Corresponsabilità, al fine
di meglio regolamentare l’insieme dei provvedimenti sia di natura disciplinare
che di natura educativa e di prevenzione."
E' ribadito il ruolo del
Regolamento 'Istituto. Non poteva essere altrimenti, "tenendo presente
comportamenti, connessi ad un trattamento improprio di dati personali acquisiti
mediante telefoni cellulari o altri dispositivi elettronici, devono essere
sanzionati con opportuno rigore e severità nell'ambito dei regolamenti delle
singole Istituzioni Scolastiche." ( DPR 24 giugno 1998, n. 249 -
"Regolamento recante lo statuto delle studentesse e degli studenti della
scuola secondaria).
Un'importante
chiosa non seguita...
Nelle scorse settimane si
ipotizzavano delle implicazioni civili e
anche penali in presenza di casi di bullismo e cyberbullismo. Queste restano in
caso di "Culpa in vigilando" ( il docente è responsabile del minore
affidato per tutto il tempo nel quale è affidato).
Meglio definite, invece,
quelle del referente Cyberbullismo, al quale può essere configurata in modo
"condiviso con Il Dirigente Scolastico una "culpa in
organizzando" Si legge nelle linee di orientamento: "Ai docenti referenti, così come ai
dirigenti scolastici, non sono quindi attribuite nuove responsabilità o
ulteriori compiti, se non quelli di raccogliere e diffondere le buone pratiche
educative, organizzative e azioni di monitoraggio, favorendo così
l'elaborazione di un modello di epolicy d’istituto." Purtroppo non si fa
alcun cenno ad un compenso o a un semiesonero attribuibili al Referente. Si
ripete lo stesso spartito adottato per gli Animatori Digitali, Siamo alle
solite! Le incombenze aumentano, non i compensi!
Gianfranco Scialpi