“ Precari di ruolo ”, li ha definiti
così la segretaria territoriale della Uil scuola Viterbo. “Docenti che hanno
subito una vera e propria ‘deportazione’”. Si tratta di insegnati assunti in
ruolo grazie alla riforma della “buona scuola” dopo anni di precariato e poi
presi e spostati da una parte all’altra del Paese.
A centinaia di chilometri di
distanza da casa. Da due anni. Così, di punto in bianco. Sono spesso 40/60enni.
Al punto da dover scegliere tra lavoro e famiglia oppure a fare richieste di
congedo o aspettativa senza retribuzione perché per molti è impossibile
trasferirsi con la famiglia nelle scuole indicate dal Ministero.
A Viterbo sono
almeno una ventina. Un centinaio in tutto il Lazio. Oltre 15mila in tutta
Italia.