Secondo il parere di Vittorio Lodolo D’Oria
il programma politico da attuare nel prossimo lustro dovrà avere al centro il
docente e soprattutto seguire precisi parametri per:
1.
Adeguare gradualmente, e inderogabilmente entro la fine della
legislatura, la retribuzione degli insegnanti al livello della media dei
colleghi della UE.
2.
Effettuare studi epidemiologici sulle cause di inidoneità
all’insegnamento negli ultimi 10 anni (i dati sono presso l’Ufficio III del
Ministero Economia e Finanze) al fine di riconoscere ufficialmente le malattie
professionali della categoria.
3.
Stanziare fondi ad hoc per attuare la prevenzione delle malattie
professionali ufficialmente riconosciute, il monitoraggio dello Stress Lavoro
Correlato, nonché la formazione prevista, ma non ancora attuata, dal DL 81/08 a
favore di docenti e dirigenti scolastici.
4.
Rettificare l’attuale regime previdenziale (Monti-Fornero) tenendo conto
del DL 81/08 che considera variabili imprescindibili: il prevalente genere
femminile della categoria (83%); l’età anagrafica (invecchiamento); l’anzianità
di servizio (usura psicofisica) e di conseguenza le malattie professionali.
Riconoscere infine quali attività usuranti tutte le categorie di docenti nei
diversi livelli d’insegnamento (non solo educatrici dei nidi e maestre della
scuola dell’infanzia) come dimostrano gli studi scientifici oggi disponibili.
5.
Impegnarsi a realizzare i suddetti passaggi fin dal primo giorno utile
della prossima legislatura senza tralasciarne nessuno.