Gli insegnanti - nonni costretti a insegnare nelle scuole e i nipoti laureati con lode a spasso disoccupati
L’art. 24 del D.L. 6 dicembre 2011, n.
201 detto “Salva Italia” (definito come riforma delle pensioni Fornero dal
Ministro del lavoro e delle politiche sociali del governo Monti, Elsa Fornero
che ne fu promotore) ha attuato la riforma Monti del sistema pensionistico
pubblico italiano. La riforma è stata votata dalla coalizione di partiti che
sostenevano il governo Monti, composta da PD, PDL, Unione di Centro e Futuro e
Libertà per l’Italia e altri gruppi minori; i partiti che si sono opposti alla
riforma sono stati la Lega Nord e l’Italia dei Valori.
La riforma venne emanata
ai sensi dell’art. 24 del D.L. 6 dicembre 2011, n. 201 (detto “decreto salva
Italia”) – convertito successivamente in legge 22 dicembre 2011 n. 214. Fu
denominato Decreto Salva Italia perché le misure introdotte, secondo lo stesso
Monti, erano finalizzate al risparmio di spesa pubblica volta ad evitare il
default finanziario dello Stato Italiano nell’ambito della crisi del debito
sovrano europeo. Il risultato è quello descritto nel titolo dell’articolo.