La punizione disciplinare verso gli
studenti della scuola di Alessandria che avevano deriso ( e oltre ) una
professoressa disabile, ha fatto discutere molto. A tal riguardo l’ AESPI in un suo
comunicato ha scritto: “ Un mese di sospensione “con obbligo di frequenza” è un
miserabile infingimento che significa non altro che: “tutti assolti”. E
doverosamente ringraziamo il “ragazzo più grande” che ha “riportato ordine”
sperando che l’abbia fatto, lui che può, anche affibbiando qualche sonoro
scapaccione.
D’altronde non dubitavamo di una simile conclusione: la scuola
italiana è ormai un luogo in cui la lezione è un evento bellico che gli
insegnanti-fantaccini combattono con armi spuntate e dove molti generali
(leggi: dirigenti scolastici) ordinano subito la resa a discrezione “.
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