Maturità 2020 in presenza: se si contagia un commissario tutta la commissione va in quarantena e finisce l’esame
Per Matteo Renzi non è possibile
iniziare a parlare di fase 2 fino a che non viene chiarito il tema della
Scuola. L’ex presidente del consiglio dice: “Se il Governo ha deciso di
ricominciare nel mese di settembre, noi accettiamo di buon grado la decisione.
Tuttavia chiediamo con forza: che nel in questo lasso di tempo vengano fatti
almeno i lavori all’interno delle scuole.
Non è regolare avere le scuole vuote
e i cantieri bloccati per colpa dei codici Ateco o della solita burocrazia; che
almeno gli studenti che devono fare la Maturità la facciano all’interno dei
loro istituti. Rifiuto la logica del sei politico, il messaggio diseducativo
che porta i ragazzi ad accontentarsi. Sono invece grato ai professori per il
grande lavoro che stanno svolgendo benché siano loro i primi a sapere che non
basta”.
Ora facciamo un semplice ragionamento sulla
Maturità in presenza. Se un commissario dovesse avere solo un mal di gola o un raffreddore
dovrebbe essere tenuto a dichiararlo e se arrivasse il risultato positivo di un
tampone di conseguenza per quella commissione dovrebbe fermarsi tutto. Quindi
vista la pressione che alcune associazioni di genitori sta facendo sul Miur nel
fare la Maturità 2020 a scuola, si può proporre quanto segue ( proposta ufficiale di RTS ): Maturità in
classe, ma comunque a distanza. Per evitare il problema degli aiuti a casa.
Ovvero una soluzione che veda i maturandi sostenere il colloquio per l’esame di
Stato fisicamente a scuola, ma con i prof collegati on line da casa