L’unica via per la ripresa della scuola
italiana: decentramento e autonomia. La
rivista per presidi “Dirigere scuole” ci ha provato nel dare spiegazioni con il
suo ultimo quaderno “L’autonomia incompiuta: bilanci e suggestioni per il
futuro della scuola”.
E’ un po’ la speranza di una ventata di riflessione che
attraversi il mondo dell’istruzione, dove l’abnegazione quotidiana di molti
docenti e presidi viene quotidianamente mortificata dalle forze legate al
centralismo, alla conservazione, alla confusione organizzativa ed oggi alla
mania di abrogare. Un centralismo che permane vivo e vegeto, nonostante le
recenti proposte di autonomia regionale di alcune regioni settentrionali.
In
realtà, se si leggono i testi, si vede che si tratta solo e ancora di
decentramento di alcune funzioni dello stato e non di autonomia delle scuole,
come d’altronde fu già la legge 54/1997, la cosiddetta Bassanini.
Oggi con l’arrivo del Covid19 e il
prossimo rientro a scuola gli stessi Ds non vogliono più l’autonomia e il decentramento.
Che dire, è bastata una mezza elica di DNA per capovolgere posizioni di
politica scolastica consolidate