Quando la pandemia passerà, ci vorranno le intelligenze di molti adulti che sappiano parlare ai giovani
Arriva in redazione la seguente email che noi pubblichiamo
Gentile collega,
il nuovo ministro è già intervenuto
nella spinosa questione del momento dichiarando "Voglio tutti a
scuola". Con vivalascuola ci siamo chiesti come e quali condizioni siano
cambiate rispetto all'aprile 2020:
Della commissione del ministero
all’Istruzione, guidata dall’economista ex assessore alla scuola in Emilia
Romagna Patrizio Bianchi, che dal 23 aprile al 31 luglio ha lavorato "al
ritmo di due incontri al giorno vista l’urgenza” non si è saputo più niente.
Tanto lavoro per nulla? No, un risultato c’è stato: Bianchi ha sostituito
Azzolina al vertice del MIUR.
E l’adeguamento dei locali? E il
tracciamento? E lo screening? E il numero di studenti per classe? E la
riduzione oraria per consentire lo sdoppiamento delle classi e i doppi turni? E
la nomina di un organico adeguato alle necessità eccezionali? Su tutti questi
argomenti ci possiamo pronunciare con certezza: su questo non è stato fatto
quasi nulla.
Non basteranno i miliardi investiti
nella digitalizzazione (forma tipica e discutibile dell’ “ammodernamento”) per
rendere le scuole sicure e fare della scuola un luogo di emancipazione. Quando
la pandemia passerà, ci vorranno le intelligenze congiunte di molti adulti che
sappiano parlare alle giovani generazioni, in un presente fecondo e nutrito di
cultura, passione e memoria.
Grazie dell'attenzione, e un cordiale
saluto.
Giorgio