“ Il Corriere della sera riporta una “mastodontica ricerca” che, numeri alla mano, “scagiona” la scuola rispetto all’impennata di contagi di ottobre e novembre e conferma quanto abbiamo sostenuto per mesi: la scuola non è a rischio zero ma “resta uno dei luoghi più sicuri”. Anche rispetto alla variante inglese. Mi permetto invece di contestare l’affermazione iniziale, secondo cui “le classi in Italia sono rimaste chiuse ben più a lungo che negli altri Paesi europei”. Non è così. È vero che abbiamo avuto grandi difficoltà a gestire l’arrivo improvviso della pandemia, un anno fa. Ma il grande lavoro fatto la scorsa estate – grazie alle risorse stanziate che hanno garantito lavori per 40 mila aule in più, personale extra, gel, mascherine, arredi scolastici, protocolli di sicurezza – ci ha permesso di “tornare in Europa”. Da settembre a gennaio, dice l’Unesco, il nostro Paese ha fatto meglio di tanti altri Stati membri per numero di giorni in presenza. Il primo ciclo, lo ricordo, non ha mai chiuso, neanche in zona rossa. Ad eccezione di Campania e Puglia, per scelta dei Presidenti di Regione. A questo punto mi auguro che almeno dopo Pasqua non ci siano dubbi sulla riapertura delle scuole. Se pensiamo alle conseguenze anche psicologiche che stanno pagando studenti e studentesse, la ricerca citata in questo articolo ci conferma una cosa: chiudere è più rischioso che aprire “. Questo è il contenuto di un post pubblicato nella propria pagina Facebook dalla deputata e ex ministra dell’istruzione Lucia Azzolina